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Responsabilità editoriale di Advisor
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Le emissioni di anidride carbonica sono una delle principali cause del cambiamento climatico e quindi ridurre a zero le emissioni nette arresterebbe i danni arrecati al pianeta. È per questo motivo che i governi e gli investitori continuano a promuovere iniziative dedicate alla neutralità climatica e a presentare strategie di decarbonizzazione. Nordea Asset Management è tra i promotori dell’iniziativa Net Zero Asset Managers (NZAM). “Lanciata da NAM e da altri 29 asset manager nel 2020, NZAM ha adesso oltre 301 firmatari. In sintesi tutti i firmatari di NZAM fissano obiettivi di decarbonizzazione per arrivare a zero emissioni nette entro il 2050, con analisi periodiche e traguardi intermedi” racconta Hilde Jenssen, head of fundamental equities presso Nordea Asset Management (NAM).
Per quanto riguarda NAM, le misure adottate per ridurre le emissioni nei portafogli sono abbastanza semplici. “In sostanza non crediamo di poter raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette solo con strategie di esclusione. Anche se disinvestiremo dalle imprese che non supportano la transizione e indirizzeremo il capitale verso fornitori di soluzioni per il clima, l’intenso dialogo con le imprese è un elemento essenziale del nostro processo, ed è così che otterremo le maggiori riduzioni di emissioni di anidride carbonica” sottolinea Jenssen. “Non vogliamo limitarci ad offrire agli investitori un portafoglio a basse emissioni di anidride carbonica, evitando ogni società ad alte emissioni. Naturalmente in questo modo sarebbe facile avere un’impronta di carbonio bassa, ma ciò non produrrebbe una differenza nel mondo reale e non spingerebbe di certo il pianeta verso la neutralità climatica. La nostra filosofia è chiara, vogliamo spingere i responsabili di elevate emissioni a realizzare un vero cambiamento. A dimostrazione di ciò, il 70% circa delle emissioni totali del portafoglio della nostra strategia Global Stars Equity è riconducibile a solo quattro delle sue 74 società. Se riuscissimo a spingere queste imprese a dimezzare le emissioni di CO2, l’impronta di carbonio del portafoglio si ridurrebbe del 35%” spiega Jenssen.
L’esperta poi illustra con un esempio come concretamente stanno operando. “Un ottimo esempio è Waste Management Inc, una società statunitense che fornisce servizi di raccolta, smaltimento e riciclaggio dei rifiuti. I servizi di smaltimento dei rifiuti sono in genere attività ad alte emissioni e l’azienda si impegna a limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi riducendo le emissioni di gas serra per gli ambiti 1 e 2 fino al 42% entro il 2032 rispetto al loro riferimento del 2021. Abbiamo anche visto che l’azienda ha presentato le proprie ambizioni e obiettivi alla Science-based Target Initiative ed è in attesa di convalida. Inoltre, il gruppo sta incrementando i suoi investimenti in impianti di riciclaggio con circa 825 milioni di dollari nella generazione di energia a basse emissioni di carbonio, e oltre 800 milioni di dollari in infrastrutture di riciclaggio entro il 2025.2 Ciò non farà solo aumentare la sua capacità di riciclo, che è un fattore positivo per l’ambiente, ma ridurrà ulteriormente le sue emissioni”.
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