La spartizione politica delle
nomine di segretario generale e presidente di un Porto "non ha
nessun senso" ed è "un'usanza barbara che si vede solo sugli
scali italiani". Lo ha sottolineato l'ex presidente
dell'Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico orientale e
già presidente dei porti europei, Zeno D'Agostino, partecipando
oggi a Trieste a un incontro sulle priorità per lo scalo
giuliano, promosso da Confcommercio.
"Se c'è una cosa che in Porto va fatta - ha puntualizzato - è
che nel momento in cui si sceglie il presidente, questo deve
essere libero di scegliersi il segretario generale. Io rimango
basito, se non schifato, quando sui giornali leggo che il
presidente lo sceglie l'uno e il segretario l'altro e rimango
schifato perché i giornalisti non denunciano mai questa cosa, la
prendono come qualcosa di normale. A Genova è la normalità. E'
una cosa che mi fa schifo che si possa pensare che nella
gestione manageriale di un Porto il presidente non sia libero di
scegliersi il segretario generale".
"A me questo non è successo - ha precisato - ho sempre avuto
la libertà di scegliere e ne sono felice. Questa cosa è
importantissima: è importante che ci sia una fiducia fortissima
fra presidente e segretario e che si lascino liberi i presidenti
di scegliere i segretari". "Se qualcuno vuole fare il bene dei
porti italiani, oltre a scegliere i presidenti, li lasci liberi
di scegliere i segretari", ha concluso.
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