L'indice Ism manifatturiero, che misura l'andamento del settore negli Stati Uniti, è calato in marzo a 49 da 50,3 di febbraio. Il dato è sotto le attese degli analisti e segnala la prima contrazione dell'attività manifatturiera nel 2025. Un dato sotto 50 indica infatti una contrazione.
Le posizioni di lavoro aperte negli Stati Uniti (Job Openings and Labor Turnover Survey) sono scese più delle attese in febbraio a 7,57 milioni rispetto alle 7,76 milioni del mese precedente. Gli analisti scommettevano su 7,65 milioni. Il dato mostra un graduale raffreddamento del mercato del lavoro.
L'economia americana rischia di scivolare in recessione, con un tasso di disoccupazione al 7%, se dazi universali del 20% dovessero essere imposti dall'amministrazione Trump scatenando una dura reazione dai partner commerciali americani. E' la previsione Mark Zandi, capo economista di Moody's Analytics, secondo quanto riporta il Washington Post.
Dipingendo quale potrebbe essere lo scenario peggiore con i dazi universali, Zandi ha spiegato che una loro entrata in vigore nel trimestre in corso potrebbe spingere la disoccupazione al 7,3% agli inizi del 2027, facendo perde più di cinque milioni di posti di lavoro. Il tasso di disoccupati scenderebbe poi vicino al 6% nel 2028.
La Casa Bianca - afferma il Washington Post - ha precisato che nessuna decisione è stata presa e l'ipotesi di dazi del 20% sulla maggior parte delle importazioni è solo una delle opzioni allo studio. L'amministrazione lavora da settimane sui nuovi dazi che saranno annunciati il 2 aprile, incurante dell'allarme degli economisti, accusati di previsioni simili durante il primo mandato di Donald Trump che si sono poi rivelate false. la convinzione all'interno della Casa Bianca è che i dazi sono necessari per riequilibrare il sistema commerciale globale che ha discriminato gli Stati Uniti per anni.
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