Stato di agitazione e un primo pacchetto di 24 ore di sciopero (8 ore a livello nazionale e 16 a livello territoriale) all'Ikea. Lo hanno proclamato i sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs, che hanno rotto la trattativa per il rinnovo del contratto integrativo aziendale con la multinazionale svedese del mobile. Trattativa che si trascina da oltre un anno e mezzo.
Ikea "non riconosce il valore dei dipendenti", soprattutto dei più giovani affermano i sindacati. "Dopo oltre un anno e mezzo di incontri serrati, l'azienda ha completamente ignorato le richieste sindacali, voltando le spalle ai dipendenti", attaccano i rappresentanti dei lavoratori. I sindacati considerano "inaccettabili" alcune richieste dell'azienda, in particolare "il mancato riconoscimento delle maggiorazioni salariali ai nuovi assunti", accompagnato da "un sistema derogatorio e peggiorativo delle professionalità" con "obbligatorietà del lavoro festivo".
Ikea replica affermando che era sua intenzione "migliorare ulteriormente le condizioni economiche già riconosciute a tutti i collaboratori dall'attuale contratto integrativo con interventi sia sul versante del welfare che delle maggiorazioni". In particolare, l'azienda sottolinea come sua intenzione era "incrementare le maggiorazioni per il lavoro domenicale e festivo e creare un premio uguale e accessibile a tutti i collaboratori, con significativo aumento degli importi".
Inoltre, sarebbero stati previsti maggiori investimenti in formazione, e un importo annuale per tutti i lavoratori da poter spendere su una piattaforma di welfare in beni o servizi.
Infine, Ikea, accogliendo le richieste dei sindacati, nella sua proposta aveva incluso come benefit "un supporto alle persone che accedono a percorsi di procreazione medicalmente assistita o nei confronti di chi intraprende percorsi di transizione di genere".
Per i sindacati la trattativa si è arenata in particolare a causa delle disparità di trattamento verso i neoassunti e i collaboratori a tempo parziale. "La maggiorazione domenicale e festiva proposta da Ikea - afferma Roberto Brambilla della Cgil-Filcams - scatta solo dopo due anni di assunzione, ma in Ikea sono per lo più i neo-assunti a lavorare domenica e i festivi". In queste ore si stanno tenendo numerose assemblee nei vari punti vendita, con le prime iniziative di sciopero su base territoriale: "È chiaro che - concludono le organizzazioni sindacali -, se l'azienda non tornerà sui suoi passi, si valuteranno tutte le azioni opportune per raggiungere un'intesa dignitosa".
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