Brembo chiude i primi nove mesi con
ricavi a 2,93 miliardi di euro, in crescita dello 0,3% rispetto
allo stesso periodo dell'anno scorso. L'utile netto si attesta a
197,2 milioni, in flessione del 14,7% rispetto ai nove mesi del
2023.
Il margine operativo lordo (Ebitda) sale a 501,1 milioni
(+0,2%). L'indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2024
si attesta a 637 milioni, in aumento di 182,2 milioni rispetto
al 31 dicembre 2023. Gli investimenti ammontano a 268,7 milioni
di euro.
Il costo del venduto e gli altri costi operativi netti
ammontano a 1.892,6 milioni, con un'incidenza del 64,6% sui
ricavi, percentualmente in calo rispetto allo stesso periodo
dell'anno precedente. I costi per il personale sono pari a 546,1
milioni, con un'incidenza del 18,7% sui ricavi, in aumento
rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Brembo prevede di chiudere l'anno con ricavi in linea con
l'anno precedente e un margine operativo lordo (Ebitda) del 17%.
Per quanto concerne la posizione finanziaria netta il gruppo si
attende 300 milioni a fine anno, con investimenti netti per 400
milioni.
I risultati raggiunti in questi primi nove mesi del 2024
"dimostrano la forte resilienza del gruppo, frutto della nostra
strategia di medio-lungo periodo, di fronte a un settore
automotive che sta affrontando un periodo di pesanti difficoltà
a livello mondiale", afferma Matteo Tiraboschi, presidente
esecutivo di Brembo. "Sebbene - aggiunge - il contesto
macroeconomico rimanga sensibilmente complesso, Brembo continua
a investire. Abbiamo annunciato l'acquisizione di Öhlins, la più
grande nella storia del gruppo".
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