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In evidenza
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(di Laura Valentini)
CAMILLE NEVEUX, 'IL FRUTTETO DI
DAMASCO' (TRE60, PP.272, EURO 16.90) - Una saga familiare che
trae origine e nome da una zona rigogliosa e fertile vicina a
Damasco, nei pressi della città siriana di Daraya chiamata
proprio 'Il frutteto di Damasco'. E' lo stesso titolo del libro
con cui la francese Camille Neveux racconta le vicende di tre
generazioni di una famiglia siriana mostrando cosa ha
significato crescere nel paese mediorientale nella seconda metà
degli anni Novanta, quando il dominio del regime di Hafir Al
Assad è ancora saldo sulla popolazione e gli effetti della
dittatura sono ben visibili anche ai bambini. Al dittatore
alauita subentra il figlio Bashar ma nulla cambia e alcuni
ragazzi, tra cui Aissa, decidono di dar vita a un movimento
pacifico che chiede 'solo' il ritorno alle libertà
costituzionali. Insieme a lui va a manifestare anche la sorella
Fulla e suo marito Majed, colui che pagherà il prezzo più alto
della spietata reazione del regime alla dissidenza. La piccola
Nermine, figlia della coppia, ignora il segreto che circonda la
sua nascita e cresce in Libano dove è scappata la sua famiglia.
Neveux, al suo esordio letterario, alterna i piani del racconto
tra l'irrompere della rivolta nel 2011, l'estate del 2014, dove
si svolgono gran parte dei fatti narrati a monte della fuga dal
paese dei protagonisti, e la primavera del 2024: le vicende
narrata arrivano ad appena qualche mese prima del crollo del
regime di Assad e dell'inizio di un'epoca i cui contorni non
sono ancora chiari, ma che intanto ha portato a un cambio di
governo a Damasco. Sembra tramontato il potere dei famigerati
'mukhabarat', l'intelligence che tanto terrore sparge nel libro
e che non impedisce pero' al movimento di liberazione di
manifestare e incitare alla rivolta pur sapendo che questo
potrebbe costare molto caro in termine di carcere, torture o
morte.
Attraverso la storia di Aissa e di sua sorella, dei loro anziani
genitori e della figlia Nermine, 'Il frutteto di Damasco'
racconta il dramma di un popolo martoriato dalla guerra e
celebra il coraggio di chi, come i protagonisti del suo romanzo,
ha scelto di non arrendersi e di lottare per la pace e la
libertà. A volte sentendosi anche in colpa per avere scelto tra
la morte e la fuga all'estero proprio quest'ultima. Come Aissa
che ripara a Parigi: "SÕ`, sono scappato. Non potevo continuare
la rivoluzione da solo. Sarei morto in Siria. Mio padre mi ha
costretto a lasciare il Paese. Voi non c'eravate piu` , e lui
non voleva perdere un altro figlio. Da allora, non ho mai smesso
di sentirmi colpevole".
Camille Neveux, giornalista di Liberation, esperta del mondo
arabo, ha realizzato numerosi reportage e inchieste in Libano,
Egitto, Turchia, al confine turco-siriano e siro-libanese, e
Arabia Saudita. Vive con i suoi tre figli e il marito, che è
nato a Daraya, in Siria, dove
nel 2011 ha partecipato alla rivoluzione prima di trasferirsi in
Francia nel 2015.
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