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In evidenza
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(di Francesca Chiri)
IL DIO DEI NOSTRI PADRI. IL GRANDE
ROMANZO DELLA BIBBIA, ALDO CAZZULLO (HarperCollins Italia; 336
pp; 19,50 euro)
Il mistero, la fede, la dottrina, financo politica, l'archetipo
e la psicologia, in una babele di storie, racconti epici e
romanzi, che, come ogni grande opera, "parla di noi".
La Bibbia è allora una lettura che vale la pena affrontare,
magari aiutati dalla guida attenta di Aldo Cazzullo che ci
conduce tra le pagine di un libro complesso, a volte brutale,
spesso difficile da apprezzare per un lettore contemporaneo, ma
che va ascoltato perché "è la nostra voce che viene da lontano e
che ci porta lontano". E leggerla, "o ripercorrerne le vicende
come stiamo per fare, non è solo un'avventura spirituale. È un
godimento dell'anima e della mente".
D'altra parte è con la parola che Dio crea il mondo. E - ci
ricorda Cazzullo - con le storie "ci racconta com'è fatto. Come
funziona l'animo umano, di quanti vizi e quanto valore siamo
capaci, quale sarà il nostro destino. Ci racconta cos' hanno
sognato i nostri padri, il luogo in cui i nostri padri sono
adesso, e cosa attende noi. Le pagine della Bibbia non sono
soltanto le fondamenta della nostra fede; sono l'origine della
nostra cultura".
Sono una lente per decifrare anche la complessità del mondo
contemporaneo, come hanno sempre fatto, nel corso della storia,
studiosi, letterati, artisti: le loro ispirazioni, le loro
chiavi di lettura sono un' altro contributo che Cazzullo prende
in prestito andando a ripescare le attente, a volte poetiche,
riflessioni di Fenoglio o di Tolstoj, di Melville o di Edgar Lee
Masters, Quasimodo o Montale, arrivando finanche a Elon Musk
che accarezza il mito dell'immortalità o, come presago, a Henry
Kissinger che prima di spegnersi aveva ammonito sul rischio
delle religioni e sull'avanzata degli adoratori
dell'intelligenza artificiale. Ma tira in ballo anche Freud
perché, osserva, nella Bibbia Dio ci parla anche attraverso i
sogni, perché la Bibbia è interpretazione. Perché il serpente
tenta la donna? E' il diavolo fuori da noi, o il male è dentro
di noi? "La vera tentazione è la superbia, l'egoismo, il
narcisismo. È l'illusione dell'eternità e dell'onniscienza, che
oggi hanno la forma della clonazione e dell'intelligenza
artificiale".
La Bibbia, inoltre, "non è solo la vicenda del popolo ebraico;
è l'infanzia dell'uomo. Il tempo in cui il mondo era giovane, in
cui Dio ci parlava, e chi voleva poteva ascoltarlo. E quando Dio
si manifesta, spesso si presenta così: 'Io sono il Dio dei tuoi
padri' ". I padri, appunto. "Quelle dei nostri nonni e dei
nostri genitori sono state le ultime generazioni convinte di
vivere sotto l'occhio di Dio. La nostra, di noi cinquantenni, è
stata la prima generazione di agnostici, che sapeva di non
sapere. Poi sono venute generazioni che non hanno coltivato
neppure i dubbi. Al tempo della Rete, del resto, passato e
futuro non esistono: chiedersi da dove veniamo e dove andiamo
non usa più. Anche per questo oggi non si legge più la Bibbia".
Anche per questo, invece, andrebbe letta.
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