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In evidenza
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(di Cinzia Conti)
(ANTONELLA BORALEVI, L'AMORE PUÒ
SUCCEDERE, BALDINI+CASTOLDI, COLLANA I LEMURI, 192 PAGINE, 18
EURO) - C'è una luce improvvisa, tiepida sul viso come una
carezza, forte e necessaria, che libera dalla penombra, dal
grigiore e dalla rassegnazione le due protagoniste - la
trentenne Elisabeth che vive a New York ai giorni nostri e la
17enne contessina Clementina che vive nel Ducato di Parma nel
1800 - nell'ultima fatica letteraria di Antonella Boralevi
L'amore può succedere che esce il 24 settembre con
Baldini+Castoldi e che sarà presentato dalla scrittrice,
sceneggiatrice, saggista alla libreria Mondadori Duomo di Milano
martedì alle 18.30.
E soprattutto c'è un segreto che ha urgenza di essere svelato,
anch'esso liberato e sciolto da ogni maschera e laccio, e che
riguarda una cosa delle cose più importanti della nostra vita,
l'amore. "Ho voluto scrivere una storia che ti tirasse dentro e
donasse delle emozioni - spiega all'ANSA Antonella Boralevi -
anche se per dire la stessa cosa che è un tema in cui credo
moltissimo avrei potuto scrivere un saggio ma non avrebbe
funzionato così. Un romanzo coinvolge l'anima e apre il cuore e,
quindi alla fine, si illumina il cuore del lettore".
Un volume agile ("l'ho pensato perché potesse essere letto da
tutti, anche in metrò o in treno") che fin dall'inizio
sorprende. Da un alto i versi di Wisława Szymborska sugli
innamorati: "Innalzati l'uno verso l'altro senza alcun merito,/
i primi qualunque tra un milione, ma convinti/ che doveva andare
così - in premio di che? Di nulla; /la luce giunge da nessun
luogo". E subito dopo la previsione di Albert Einstein
sull'esistenza delle onde gravitazionali e la possibilità che
esistano varchi nello spazio-tempo. "Io penso che le anime si
parlino - dice Boralevi - e credo che ciascuno di noi lo
sperimenti quotidianamente. Non solo per il fatto che ci sono
delle persone che ti sembra d'aver sempre conosciuto e altre che
ti fanno venir voglia di scappare con la pelle d'oca anche se
non hanno detto neanche una parola. Ma anche e soprattutto
perché spesso noi ci sentiamo in sintonia con qualcuno che è
venuto molto tempo prima di noi, a volte anche attraverso
un'opera d'arte o una musica".
Quello che interessava l'autrice era raccontare una storia
("la ricostruzione storica è precisa e ben documentata, sono una
che studia molto") ma anche un'emozione. "Un'emozione che è
l'incontro tra due donne divise da secoli e opposte di carattere
che tuttavia si parlano e una diventa la forza che libera
l'altra. La racconto perché è una storia che ho ricevuto io
dall'angelo dell'ispirazione, però c'è un fondamento
scientifico: cioè tu puoi parlare anche con persone di un altro
tempo. Quindi ci tenevo che non sembrasse una specie di racconto
"spirituale", è cosa spirituale ma è basata su un fondamento
scientifico".
Boralevi, che tra saggi e romanzi vanta una trentina di
pubblicazioni, spiega di essere davvero molto legata a questa
sua ultima creatura letteraria: "Perché anche io sono stata
cresciuta in questa bugia sull'amore che voglio smascherare e ne
ho sofferto. Molte donne, spero che le ragazze di oggi almeno ne
siano libere, l'hanno patita sulla loro pelle e questa storia mi
ha permesso di riconoscerla e di raccontarla. Ci hanno sempre
raccontato che l'amore bisogna meritarselo. E allora sii buona,
sii simpatica, addirittura sii bella, lavora e studia
moltissimo, devi essere perfetta così sarai amata... Ecco questa
orrenda bugia è il fondamento del patriarcato. Perché il potere
dei maschi sulle donne si basa su questo. Per essere amata tu
devi essere 'brava'. Invece io voglio gridare la verità e cioè
che l'amore non solo può succedere ma è un diritto. Ti spetta
per il solo fatto di essere nato. Sei venuto al mondo e cioè
significa che sei un dono per il mondo. Hai il diritto di essere
amato. È una cosa abbastanza nuova da dire, pensa come siamo
schiavi di questo pregiudizio. Specialmente noi donne. Perché il
tema è anche questo. Per noi l'essere amate è il fondamento
della cultura che ci hanno insegnato e quindi della nostra vita.
Agli uomini di essere amati non gliene importa nulla, loro sono
stati formati per vincere. È proprio questa difformità, questa
biforcazione la bugia. Noi siamo programmate per fondare la
nostra vita sull'essere amate. Gli uomini sono programmati
fondare la loro vita su vincere, sul potere".
Antonella Boralevi, dopo la tappa di Milano, presenterà
L'amore può succedere a Brescia (Librixia - 29 settembre alle
17.30), a Bologna (Sala Borsa - 2 ottobre alle 18), a Verona
(Feltrinelli - 3 ottobre alle 18), a Trieste (Circolo della
Stampa - 4 ottobre alle 17.30), a Pisa (Pisa Book Festival - 6
ottobre alle 18), a Pescara (Fla Festival - 8 novembre), a
Firenze (L'eredità delle donne - 24 novembre).
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