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(di Micol Graziano)
LUCIO GAMBETTI, ITALO CALVINO E I
SUOI LIBRI (LUNI, PP.
240, EURO 25) I fan di Calvino troveranno numerosi aneddoti e
curiosità in questa biografia centrata sui libri, uscita per
Luni e firmata Lucio Gambetti, esperto di bibliografia e storia
dell'editoria, che in questo volume traccia un ritratto
dell'autore di Palomar e Marcovaldo attraverso un focus sulle
opere e i testi. L'obiettivo è "ricostruire il percorso
intellettuale di Calvino e la sua carriera di scrittore con
pochi e limitati dettagli biografici, ma soprattutto attraverso
i suoi libri, intendendo con 'suoi libri' sia quelli da lui
scritti sia quelli curati", spiega Gambetti nell'introduzione.
Pagina dopo pagina, si delinea il profilo, dalla giovinezza alla
maturità: dai sei che prendeva a scuola a quando, poco dopo il
diploma di maturità, si diletta a scrivere recensioni a film
come San Giovanni decollato, con protagonista Totò.
Calvino si laurea con una tesi su Conrad e il voto di 103 su
110, legge l'Orlando innamorato, il Don Chisciotte, il Barone di
Münchausen, tre classici fonte d'ispirazione per Il visconte
dimezzato: "Nel 1951 … mi sono messo a scrivere come mi veniva
più naturale cioè inseguendo i ricordi delle letture che
m'avevano più affascinato fin da ragazzo … Anziché sforzarmi di
costruire il libro che io dovevo scrivere … preferii immaginarmi
il libro che mi sarebbe piaciuto leggere… volevo soprattutto
scrivere una storia divertente per divertire me stesso e
possibilmente per divertire gli altri", rivelava Calvino.
Quanto al Barone rampante: "Volevo raccontare di quando da
ragazzo m'arrampicavo sugli alberi e ci passavo delle ore; poi
l'ho portato alle estreme conseguenze ed ho finito per farne una
specie di simbolo …dello scrittore, del poeta che è staccato dal
mondo per vederlo a una certa distanza", confessava Calvino che
a proposito del narrare storie pensava: "Quello cui io tendo,
l'unica cosa che vorrei poter insegnare è un modo di guardare,
cioè di essere in mezzo al mondo. In fondo la letteratura non
può insegnare altro."
Nel saggio testimonianze di persone che l'hanno conosciuto, fra
cui Beppe Oreffice che girò l'Italia insieme a lui per
organizzare la Settimana Einaudi, un ciclo di incontri con i
librai:"Calvino aveva un carattere complicato, dalle diverse
sfaccettature, che non rendeva facile il rapporto con lui.
Alternava a momenti di estrema simpatia, in cui era
divertentissimo, quasi buffo e paradossale …pause in cui si
faceva taciturno e lontano, in cui sembrava non avesse anima né
sentimenti". Calvino, quando parlava di sé, si paragonava a
Palomar:"E' una proiezione di me stesso. Questo è il libro più
autobiografico che io abbia scritto, un'autobiografia in terza
persona: ogni esperienza di Palomar è una mia esperienza."
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