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MICHELE MASNERI, PARADISO (Adelphi, pag. 187, euro 18,00)
L'Inferno può essere il Paradiso, è il paradosso in cui ti trascina Michele Masneri nel suo ultimo romanzo, così grottesco da essere tremendamente vero, così divertente da essere tragico.
Nelle sue pagine scorre quel sublime insieme di eleganza e ripugnanza che lo accumuna da una parte alla città di cui parla, Roma, dall'altra ad alcuni autori che l'hanno sublimata nella loro scrittura pur affondando le proprie radici nella natia Milano, come Carlo Emilio Gadda e Giorgio Manganelli.
Da Milano e verso Roma viaggia anche Federico Desideri, giornalista appena trentenne, anzi trentunenne, ed aspirante scrittore, che ad un certo punto, proprio nel giorno del suo compleanno, viene spedito per misteriosi motivi dal direttore della rivista per cui lavora, Comic sans, da Milano a Roma appunto sulle tracce di un regista premio Oscar che abita a Piazza Vittorio, Mario Maresca.
Impossibile non leggere tra le righe le similitudini tra Maresca e Paolo Sorrentino, così come è impossibile non cogliere in Barry Volpicelli, scalcagnato dandy dalla Rolls Royce di seconda mano, l'eco di quel Jep Gambardella protagonista de La grande bellezza. Del resto Paradiso è un romanzo che viaggia tra mille rivoli di citazioni che vanno dal cinema alla letteratura, muovendosi tra le mura di una città inflazionata dalle riproduzioni, dove ad ogni abitante scorrono nelle vene le rovine dell'antica Roma e tutto quello che è venuto dopo, lasciando un prezioso obolo a Federico Fellini.
I riferimenti fanno parte della gioiosa rete delle similitudini in cui questo romanzo riesce a catturare in modo del tutto originale il lettore, trascinandolo continuamente dall'alto in basso. È un po' lo stesso destino del suo protagonista: Federico è pronto a compiere un viaggio, anzi ad abbandonarsi ad un viaggio paradossale tra terrazze romane e ristoranti di Sabaudia, tra case principesche e desolata periferia, che lo porterà dritto dritto verso quel Paradiso da cui non vorrà più tornare indietro. Lì troverà una squadra di squinternati personaggi, che lo accoglieranno come si accoglie a Roma chiunque perché si ha sempre l'impressione di averlo visto prima, con il garbo scanzonato dell'aristocrazia decaduta.
Masneri non fa sconti a nessuno, e con una scrittura politicamente scorretta riesce a costruire un affresco sublime della futile essenza di una società che cerca solo un capolinea purché sia affacciato sul mare. Si esattamente come il Paradiso.
Michele Masneri presenta Paradiso - in libreria dal 18 giugno - a Roma con Annalena Benini e Francesco Piccolo, letture di Iaia Forte Roma, Libreria Spazio Sette il 17 giugno alle 18.30.
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