"La mia prima volta fu nell'89 e fu
subito amore a prima vista. L'Italia ha cambiato la mia vita, mi
ha dato potere ed energia" dice David Parsons, che torna nel
nostro paese con il tour di 'The balance of power', il nuovo
spettacolo della Parsons Dance Company, che debutta il primo
novembre al Teatro Arcimboldi di Milano.
Fondata nel 1985 dal coreografo David Parsons e del lighting
designer Howell Binkley, Parsons Dance è una delle compagnie
"cult" della danza mondiale. I loro spettacoli sono andati in
scena in più di 445 città, in 30 paesi nei cinque continenti e
nei più importanti teatri e festival del mondo.
"L'arte è un potente strumento espressivo e di
comunicazione. Il mio obiettivo è fornire a più persone
l'opportunità di vivere le meraviglie della danza" dice ancora
Parsons, autore di uno stile dove il lavoro fisico si trasforma
in virtuosismo e leggerezza, anche grazie all'apporto del
lighting designer Howell Binkley.
Il programma di Balance of Power - il tour 2024 include sei
pezzi coreografici classici del repertorio di Parsons Dance -
tra cui l'iconica Caught - e due novità: Juke e The Shape of Us.
Juke, commissionato a Jamar Roberts, già ballerino
dell'American Dance Theatre di Alvin Ailey e coreografo
residente, è un omaggio a Spanish Key, tratto dall'album Bitches
Brew (1970) del leggendario jazzista Miles Davis, e agli anni
'70. Sempre intorno alla musica ruota The Shape of Us, l'ultima
creazione di Parsons: un viaggio dall'alienazione alla
connessione con la musica del gruppo elettronico sperimentale
Son Lux, guidato da Ryan Lott. Nelle tappe di Milano, Pescara e
Roma, l'assolo sarà danzato da Elena D'Amario, che interpreterà
anche Balance of Power, che dà il titolo al tour, un assolo
creato dallo stesso Parsons nel 2020, in periodo di pandemia,
che mette in luce l'equilibrio di potere tra musicista,
danzatore e coreografo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA