L'ultima regia di Maurizio
Scaparro, uno dei principali registi italiani di teatro,
scomparso nel febbraio dello scorso anno, si potrà apprezzare al
Teatro Dehon di Bologna, il 18 e 19 ottobre alle 21, nello
spettacolo Il Re muore di Eugène Ionesco, con protagonisti
Edoardo Siravo e Isabel Russinova. Lo spettacolo diretto dal
regista romano sulle musiche del premio Oscar Nicola Piovani è
una grande metafora dell'esistenza umana e della fragilità del
potere, con una messinscena che non dà tregua allo spettatore. È
il dramma dell'uomo inteso come individuo, ma anche come
società. Una società in disfacimento progressivo, che alla
presenza di segnali della natura, sempre più chiari e intensi,
si ostina a non ascoltarli, a non vederli e a non agire per
tempo.
A sessant'anni dalla prima mondiale, il testo di Ionesco
risulta più attuale e necessario che mai. Al centro, un re
prepotente e egocentrico che non vuole accettare il destino, di
per sé ignoto e inevitabile, pretendendo di renderlo suddito
come chiunque altro. Dal Teatro dell'Assurdo, passando per
Beckett e Genet, lo spettacolo è una vera e propria immagine
poetica della condizione umana.
"Ritengo che sia quanto mai necessario mettere in scena un
testo di questo peso per cercare di portare un po' più di
consapevolezza nell'animo delle persone in un momento storico
come questo - scrisse Maurizio Scaparro a proposito di questo
lavoro - Pandemia e guerra stanno lasciando un segno molto forte
nella nostra coscienza ed è per questo che il cast che ho
riunito e me, in quanto persone di cultura, abbiamo il compito
di far riflettere e far rinascere il pubblico attraverso una
storia che sembra essere stata scritta ieri. Il re muore".
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