"Dopo 20 anni di attesa, il contratto
dei lavoratori delle Fondazioni d'Opera è finalmente realtà.
All'indomani della delibera della Corte dei Conti che ha sancito
il via libera definitivo all'ipotesi di rinnovo, Anfols e le
rappresentanze di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil,
Fials Cisal, con l'assistenza di Aran, hanno sottoscritto il
contratto". Lo annuncia il sottosegretario alla Cultura,
Gianmarco Mazzi, a margine dell'incontro svoltosi oggi al
Collegio Romano con le rappresentanze dei lavoratori di
categoria a cui ha partecipato il ministro Alessandro Giuli.
Le lavoratrici e i lavoratori potranno beneficiare
dell'aumento del 4% dei minimi retributivi a partire dal 1°
gennaio 2024, del riconoscimento di una 'una tantum' in
sostituzione degli arretrati contrattuali dal 2019 al 2021 e del
trasferimento di una quota dalla contrattazione aziendale oltre
che di una parte di welfare aziendale, riferisce Mazzi
ricordando che "è trascorso un anno dalla firma dell'ipotesi di
contratto e oggi, abbiamo la soddisfazione di essere arrivati ad
un risultato che il settore attendeva da troppo tempo".
Esprime soddisfazione anche il direttore della Direzione
Studi, risorse e servizi di Aran, Pierluigi Mastrogiuseppe e
anche per il presidente Anfols, Fulvio Macciardi: "La firma di
questa nuova versione del contratto Collettivo del Lavoro
rappresenta il primo passo di un percorso necessario di
rinnovamento a tutela dei professionisti e dei lavoratori
dipendenti delle Fondazioni lirico-sinfoniche. Questo accordo
vuole riformare in maniera significativa l'intero assetto del
Contratto Collettivo, per garantire una tutela sempre maggiore a
chi opera nel settore e assicurare in prospettiva adeguamenti
salariali secondo parametri nazionali".
Anche le organizzazioni sindacali ritengono di aver avviato
un percorso che, dopo 20 anni di mancati rinnovi, riporta al
centro la contrattazione collettiva: questo rinnovo - affermano
- è un importante punto di partenza, rimane molto da fare per il
triennio successivo.
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