GABRIELLA GAGLIARDI, DISTRAZIONI
(LES FLANEURS EDIZIONI, PP 76, 10 EURO). Raccontare la propria
vita, rivivere ricordi e tormenti, superare la malattia e
continuare a resistere. Il tutto attraverso la poesia. La poesia
considerata come medicina e come dono di se stessi agli altri. È
questo l'obiettivo che Gabriella Gagliardi, poetessa e
insegnante di filosofia, tenta di perseguire con il suo libro
'Distrazioni', pubblicato da 'Les Flaneurs Edizioni'. Un libro
che nasce, come racconta l'autrice nella prefazione, dal
ritrovamento fortuito di alcuni versi che aveva composto nei
mille momenti del quotidiano, negli infiniti spazi che si creano
tra sentimenti ed emozioni. E sulle prime è indecisa sul da
farsi perché, come dice Umberto Eco, in questi casi meglio
gettare tutto subito, versi lontani nel tempo si troverebbero
orrendi. Invece, Gabriella Gagliardi decide di 'trasgredire', di
non ascoltare la raccomandazione e di lasciarsi trasportare
dall' "osare della poesia". Così, non solo resuscita i versi di
un tempo, ma ne compone altri, fino all'ottobre del 2023.
Per raccontare almeno 20 anni della sua esistenza: dal rapporto
completamente trasformato con la sorella, all'amore per suo
nipote Luca paragonato ad un "novello Telemaco"; dalla malattia
vissuta con forza e determinazione come momento di crescita,
alla sua passione per la filosofia, considerata, insieme alla
poesia, un motivo per andare avanti e continuare a lottare.
Perché la vita, sottolinea nel racconto dal titolo 'Il mito di
Dioniso bambino' che accompagna le poesie, "non si arrende. Ha
una forza sovversiva". E perché "la sofferenza è rivoluzionaria,
purtroppo necessaria, ma alla fine costruttiva". In questo
piccolo-grande libro di poesie riviviamo insieme a lei, tra le
altre, la figura della madre vista come "una santa", come una
grande ascoltatrice e come un' "ostrica" dalla quale diventa
difficile staccarsi; quella del suo amico-fratello professore di
filosofia morto prematuramente; la forza che l'ha portata a
vincere da sola il male che un giorno è entrato nella sua
esistenza ("...perché avevo bisogno di un aiuto per non sentirmi
sola. Ma non ho trovato nessuno eppure ce l'ho fatta..."). Alla
fine, insomma, Gabriella Gagliardi, si dice contenta di aver
messo in un angolo, almeno per un breve periodo, il suo grande
progetto di scrivere un saggio su Pico della Mirandola, per
'confessarci' alcune delle sue poesie che, "come minuscoli
tondini variegati, coriandoli di carta macerata cadono
sbriciolati racchiusi in un pugnetto di calore...".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA