Il regista Marco
Bellocchio torna dopo 24 anni a San Mauro Pascoli (Forlì-Cesena)
per presentare il 28 giugno, in anteprima nazionale, una
sceneggiatura su Giovanni Pascoli che si pensava dispersa. 'Una
dolorosa immobilità' è il nuovo volume della Fondazione Arnoldo
e Alberto Mondadori (Faam) che sarà ospitato a Casa Pascoli, in
collaborazione con Sammauroindustria: 129 fogli dattiloscritti
risalenti ai primi anni '80 che racchiudono una sceneggiatura
firmata da Vincenzo Consolo, Marco Bellocchio e Vincenzo Cerami.
Il testo è incompiuto, dimenticato, finora inedito e racconta
la vita di Giovanni Pascoli. Nato per diventare un film Rai
sulla vita del poeta, con la regia dello stesso Bellocchio, il
progetto fu abbandonato e la sceneggiatura realizzata solo nella
prima parte. La penna che si scorge è quella di Consolo, nella
stesura come nelle correzioni, ma l'opera è il frutto di un
lavoro progettato, discusso ed elaborato in concerto con Cerami
e Bellocchio: l'autorevolezza degli autori e l'interesse del
testo hanno portato le curatrici, Gianfranca Lavezzi e Federica
Massia, e l'editore a ritenere indispensabile la pubblicazione.
Sono state rinvenute due distinte redazioni della
sceneggiatura, una manoscritta e una, successiva,
dattiloscritta: la seconda è riprodotta nel testo, mentre la
prima è ripercorsa nell'Introduzione, firmata da Gianfranca
Lavezzi, che ricostruisce la storia del progetto cinematografico
e la vicenda genetica ed evolutiva del testo, risalendo anche
alle fonti, soprattutto 'Lungo la vita di Giovanni Pascoli', la
biografia scritta dalla sorella Mariù. Le redazioni sono
parziali, ripercorrono un periodo limitato della vita di Pascoli
- relativo agli anni giovanili universitari e "scapigliati"
trascorsi a Bologna - che è forse anche il più interessante:
ricco di tensioni e tormenti, vitalità e apertura sociale, in
una dissociazione irrisolta tra impegno politico, familiare e
letterario. Oltre alla sceneggiatura cinematografica, il volume
offre al lettore per la prima volta due inediti regalati da
Bellocchio, sempre di ambito pascoliano: l'abbozzo di un
soggetto per un cortometraggio, intitolato 'Svanì' e datato
2018, e un disegno a penna per un altro "corto" non finito,
intitolato 'La cavallina storna'.
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