FRANCESCA GHEDINI, ELENA E LE ALTRE
(CAROCCI, PP. 236, EURO 23) In questo saggio, uscito per
Carocci, Francesca Ghedini, professoressa emerita di archeologia
all'Università di Padova, traccia un profilo delle donne che
hanno fatto parte della famiglia dell'imperatore Costantino.
Nella lista ci sono, ovviamente, Elena e Costanza. Elena, la
madre. Costanza, la figlia. Entrambe proclamate sante dalla
Chiesa. Costanza dà il nome al noto Mausoleo a Roma, monumento
tra i più importanti dell'architettura tardo-antica. Quanto a
Elena, durante un viaggio in Terrasanta, trova la vera croce
della passione di Cristo. Elena è la protettrice di archeologi,
divorziati, matrimoni difficili, convertiti, fabbricanti di aghi
e di chiodi. La donna che ha generato Costantino è di umili
origini. Elena, infatti, era una 'stabularia':"Nel lessico
latino può indicare, nel migliore dei casi, la moglie o la
figlia del proprietario di una sorta di albergo o stazione di
posta dove era possibile nutrirsi, passare la notte e cambiare
cavalli, ma più comunemente fa riferimento a una stipendiata
addetta ai lavori più umili, che potevano comprendere anche
l'essere a completa disposizione dei clienti", spiega l'autrice.
E' proprio nella locanda che incontra Costanzo, all'epoca
militare, da quel colpo di fulmine nasce Costantino. Una notte
d'amore infiorettata di leggenda, si narra che il buio della
stanza dove i due amanti giacevano sarebbe stato squarciato da
raggi luminosi. Costanzo però a un certo punto sposerà Teodora,
"donna bella, ricca, di nobili natali". Dal matrimonio con
Teodora nascono ben sei figli: Costanza, Anastasia, Eutropia,
Flavio Dalmazio, Annibaliano, Giulio Costanzo. Si chiama Fausta,
invece, la moglie di Costantino, morta in circostanze oscure,
mentre faceva il bagno in acqua troppo calda. E' giallo: "fu un
incidente o un omicidio? E in questo secondo caso perché la
donna fu uccisa? E chi fu il mandante, diretto o occulto,
dell'efferato delitto? Le fonti antiche sono reticenti e
contraddittorie e gli studiosi moderni non trovano un accordo",
scrive Ghedini. Secondo alcuni intrecciò una relazione con
Crispo, figlio di Costantino e Minervina. Altri ipotizzano che
la donna, che non vedeva di buon occhio il giovane, avrebbe
creato ad arte contro di lui false e gravi accuse, per esempio
che lui ambiva a prendere il potere con un colpo di Stato.
Crispo viene giustiziato a Pola, per ordine di Costantino. Sia
Fausta che Crispo vengono colpiti da damnatio memoriae.
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