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M.L'ora del destino di Scurati, si apre nel 1940 il quarto libro

M.L'ora del destino di Scurati, si apre nel 1940 il quarto libro

16 ottobre lo scrittore lo presenta a Buchmesse di Francoforte

ROMA, 14 ottobre 2024, 14:34

Redazione ANSA

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ANTONIO SCURATI, M. L'ORA DEL DESTINO (BOMPIANI, PP 672, EURO 24,00). Siamo nel giugno del 1940, al tempo dell'abbattimento di Italo Balbo, condottiero della Milizia, fosco presagio. È il tempo della guerra per l'Italia. Arriva in libreria il 16 ottobre 'M.
    L'ora del destino', l'atteso quarto volume della serie bestseller di Antonio Scurati pubblicata da Bompiani, dedicata al fascismo e a Benito Mussolini. Nel giorno d'uscita lo scrittore presenterà il libro in anteprima alla Buchmesse di Francoforte, alle 13.00 allo stand di Giunti-Bompiani, fino a d esaurimento posti. Sono trascorsi quarant'anni da quando il figlio del fabbro di Dovia ha mosso i primi passi in politica, quasi venti da quando ha impugnato lo scettro del potere, poche settimane da quando ha annunciato agli italiani che il destino batte l'ora della guerra. Proprio adesso, alla fine di giugno del 1940, quel destino offre al Duce un segno, forse un presagio: Italo Balbo, il condottiero della Milizia, il maresciallo dell'aria celebre in tutto il mondo, viene abbattuto in volo da fuoco amico. Ma non c'è più tempo per volgersi indietro. Affinché la Storia metta in scena l'immane tragedia della guerra, ciascuno deve interpretare la sua parte. Come il generale Mario Roatta, feroce pianificatore di rappresaglie e capo di un esercito spaventosamente impreparato; Galeazzo Ciano, ossessionato dall'idea di dominare il Mediterraneo; Edda, pronta a unirsi alla Croce rossa per avere la sua prima linea; Clara Petacci, che stringe tra le braccia un uomo sempre più simile a un fantasma; Amerigo Dùmini, l'assassino di Matteotti, che ha prosperato ricattando quel fantasma; e la lunghissima sfilza di gerarchi, tra cui Dino Grandi, sempre più insofferenti verso il Duce. Costretta a fare il proprio dovere è poi una generazione intera di italiani, uomini, donne, soldati, tra cui l'alpino Mario Rigoni Stern, arruolatosi volontario, che nel gelo del fronte russo apre gli occhi sulla natura del dramma a cui partecipa, o il maggiore Paolo Caccia Dominioni, che deve guidare il suo reparto nelle sabbie della tragica battaglia di El Alamein. E infine c'è lui, Benito Mussolini, ancora convinto di poter bilanciare in Europa le brame conquistatrici di Hitler, ma in realtà pronto a scodinzolare al fianco della tigre tedesca come un patetico sciacallo. "Ha urlato per una vita invocando la storia. Nemmeno lui osa, però, abbaiare al destino".
    Scurati - che per la sua opera di scrittore è stato insignito della croce di commendatore dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana e, dal Ministero della Cultura francese, della medaglia di chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres - in questo quarto volume tratteggia il ritratto al nero di un uomo di fronte al destino che ha plasmato per sé e per un'intera nazione, un uomo solo all'incrocio tra il parallelo del crepuscolo e un meridiano di sangue.
    Con M. Il figlio del secolo, primo romanzo della serie, uscito nel 2018, in vetta alle classifiche per due anni consecutivi, diventato uno spettacolo teatrale e una serie televisiva, Scurati ha vinto il Premio Strega 2019 ed è stato tradotto in quaranta paesi.
   

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