SANDRO ONOFRI, COLPA DI NESSUNO
(ELLIOT, PP. 182, EURO 17.50)
Colpa di nessuno, noir introspettivo di Sandro Onofri,
scrittore, poeta, giornalista, scomparso nel 1999. Autore
raffinato, dallo stile ben riconoscibile. La trama si snoda in
una Roma spettrale e alienante. E' nelle strade del Portuense, e
in altre zone a sud della città, che si aggira il protagonista
Paolo, imbrigliato in una "vita che è una palla d'acciaio",
un'esistenza "sputacchiata" e un bagaglio di "inutili studi".
"E' arrivato il momento di staccare le stelle filanti,
raccogliere i nasi finti e le mascherine, e gettare tutto nel
cesto delle feste passate", commenta il protagonista Paolo, io
narrante, a proposito delle disillusioni che gli riempiono il
cuore. Da giovane di bell'aspetto e tante speranze, col tempo si
trasforma in un uomo "brutto, tarchiato e mezzo pelato". Lo
segna un'esperienza fallimentare presso la falegnameria di un
parente che lo umilia di continuo, decide allora di seguire le
orme del padre e di imparare il mestiere di macellaio e avere,
anche lui, le mani "sempre odorose di sangue". Alla continua
ricerca di se stesso, si cimenterà in seguito anche in altri
lavori.
La donna della sua vita, Laura, la incontra negli Stati Uniti,
in un viaggio a Las Vegas, lei è italiana e gestisce un bar che
è anche albergo a ore. Si conoscono e decidono di rimpatriare.
Dalla relazione nasce un figlio. Però l'amore ben presto si
gretola. Laura è assente, "svanita, in un silenzio che è ormai
un ringhio lungo". Un giorno, la tragedia: la morte di lei. Chi
si nasconde dietro l'omicidio della donna? E' il quesito che
scorre tra le vie deserte piene di bottiglie e verti rotti, tra
i binari arrugginiti della ferrovia, le sterpaglie, e le barche
sul Tevere.
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