Un inedito dialogo tra lo storico
Alessandro Barbero e il musicista Thoni Sorano dal titolo A chi
servono i confini?, seguito dalla prima assoluta del concerto
Bonds - Across Music Lines in cui i confini attraversati sono
geografici e musicali; l'intervento di Enzo Nucci sul futuro
geopolitico dell'Africa; il workshop sulla lingua madre condotto
dall'artista marocchina Wissal Houbabi: sono alcuni degli
appuntamenti della sesta edizione del Festival delle Migrazioni,
al via da mercoledì 18 settembre. Cinque giorni di incontri,
spettacoli, concerti, laboratori e appuntamenti conviviali, la
maggior parte dei quali a ingresso gratuito. Un festival diffuso
a Torino tra San Pietro in Vincoli, Scuola Holden, Polo del
'900, Ufficio Pastorale Migranti, Teatro Valdocco, Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo, Giardino Pellegrino e Borgo Dora.
Il Festival delle Migrazioni, ideato e organizzato da
Gabriella Bordin, Beppe Rosso e Simone Schinocca, direttori
artistici rispettivamente delle compagnie teatrali Almateatro,
Ama Factory e Tedacà. È sostenuto da Fondazione Compagnia di San
Paolo (maggior sostenitore), Fondazione Crt, Ministero della
Cultura, patrocinato da Città di Torino e Circoscrizione 7,
Legacoop Piemonte e Iren.
Equilibri, disequilibri, cadute è il tema scelto per questo
sesto anno di festival, la chiave di lettura attraverso cui si
svilupperanno gli eventi di questa edizione, che torna a
indagare alcuni dei temi fondamentali che caratterizzano il
fenomeno migratorio quali politiche transnazionali, crisi
climatica, tematiche di genere, il rapporto tra lavoro e
sfruttamento, i diritti. L'opening il 18 settembre alle 18 è
l'occasione per inaugurare all'ex Cimitero di San Pietro in
Vincoli la mostra Sguardi plurali sull'Italia plurale, prima
tappa di un tour che la vedrà esposta in tutta Italia. Si tratta
della restituzione dell'omonimo concorso, giunto alla seconda
edizione, rivolto a giovani fotografi con background migratorio.
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