Eccezionale caso di successo inarrestabile con 28 milioni di copie vendute nel mondo e traduzioni in più di 100 lingue, Il Gruffalò compie 25 anni. Non è una serie, due i titoli dedicati all'amato mostro creato da Julia Donaldson e illustrato da Axel Scheffler che non ha mai smesso di conquistare i più piccoli e anche gli adulti. Per celebrare la ricorrenza Emme Edizioni che lo pubblica in Italia, proporrà il prossimo settembre un'edizione speciale con la copertina dorata. Un doppio anniversario per il gruppo che comprende Edizioni El, Einaudi Ragazzi e Emme Edizioni che festeggia 50 anni alla Bologna Children's Book Fair.
"Mi fa sentire molto vecchio incontrare persone adulte che mi dicono che sono cresciute con Il Gruffalò. È una sensazione strana ed è una cosa speciale aver creato un libro che sta durando da anni. Spesso capita che i libri spariscano dalla circolazione dopo un po' di tempo, mentre il Gruffalò sono 25 anni che non perde la sua posizione" dice all'ANSA Axel Scheffler, in questi giorni alla Fiera Ragazzi di Bologna dove era previsto un attesissimo firmacopie, saltato perchè l'illustratore è scivolato su una buca e dovrà tenere la mano fasciata per due settimane.
Cosa c'è nel Gruffalò che lo ha fatto mantenere così a lungo sulla cresta dell'onda? "C'è qualcosa di universale nella storia di questa piccola creatura. Un mostro che si riesce ad affrontare essendo semplicemente intelligenti, con l'astuzia. È una situazione simile a quella di Davide e Golia nella Bibbia.
Il Gruffalò non è cattivo, è affamato, vuole solo mangiare .
Quello che trovo affascinante è che i lettori hanno mediamente 4-5 anni e non è detto che capiscano quello che sta veramente succedendo. Il ivello base della storia, cioè che Il Gruffalò vuole mangiare il topo, lo capiscono anche i più piccoli, ma le astuzie che usa il topo nelle varie situazioni vengono comprese dai lettori più grandi, che lo leggono crescendo. Semplicemente è un buon testo scritto da Julia Donaldson. Allo stesso tempo è comico ma fa anche un po' paura ai più piccoli e i personaggi sono disegnati in maniera non troppo realistica" racconta Sceffler, che è nato ad Amburgo ma vive a Londra.
"C'è questo equilibrio tra la paura che può suscitare la storia e come sono rappresentati i personaggi. Gruffalò è una creatura ambivalente, da un lato i bambini possono essere attratti da lui ma anche spaventati, ed è anche un po' stupido" spiega Scheffler.
Come ha lavorato alle illustrazioni che attraggono tanto i bambini? "Ho letto il testo di Julia che conteneva molte caratteristiche fisiche del mostro. In inglese c'è l'assonanza tra Gruffalò e Buffalo, assomiglia a un bufalo, ha le corna di un bufalo. Non è stato un lavoro lungo, ho letto, ho fatto degli schizzi, mi sono confrontato con Julia".
Come è cambiata la letteratura per ragazzi in 25 anni? "Non lo so. Non sono particolarmente attento alle tendenze. Oggi quello che influisce di più sono gli schermi, i bambini si interfacciano molto con lo schermo. Ma non siamo molto preoccupati per il futuro del libro per bambini. Basta guardare intorno a noi questa grande fiera del Libro per Ragazzi".
Ci saranno nuovi personaggi del Gruffalò? "Dipende da Julia. Se lei avesse un'idea potrebbe accadere. Ci sono Il Gruffalò e Il Gruffalò e la sua piccolina e tutti si chiedono da dove è venuta fuori. Quando vado nella scuole tutti mi chiedono dove è la mamma? e io rispondo 'disegnatela voi'". Altri progetti? "C'è un nuovo libro, Jonty, che uscirà ad ottobre. È la storia di un pinguino, sempre di Julia Donaldson da me illustrata e pubblicata da Emme Edizioni. È un nuovo personaggio a cui sarà dedicato un unico libro. Non amo i sequel. Preferisco i libri senza seguito". Jonty il pinguino "è in uno zoo da cui scappa per trovare gli altri pinguini che vivono liberi. Chiede indicazioni per andare al Polo Sud, ma sbaglia indicazioni e va al Polo Nord. Incontra un orso polare che gli dice 'non sei nel posto giusto'. E poi un uccello, una sterna, che viaggia dal Polo Nord al Polo Sud e gli dice di seguirlo e così raggiunge tutti" In 25 anni che rapporto si è creato con la Donaldson? "Non è veramente una collaborazione tra noi due. Julia scrive i testi e li manda all'editore, poi io li illustro. La nostra relazione è mediata dall'editore. Comunque per illustrare qualcosa ho bisogno di partire da una storia che qualcuno scrive. Lei è il capo. Non intervengo in nessun modo nella costruzione della storia, è tutto nelle mani di Julia" spiega Axel Scheffler.
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