Sara Penco "Maria Maddalena nel
Giudizio di Michelangelo", Scripta Maneant Editore (Pagine 240,
Euro 49). Per la prima volta, la figura femminile più misteriosa
e discussa della cristianità, strettamente connessa agli episodi
della vita di Gesù, Maria Maddalena, è stata individuata al
fianco del Cristo Redentore nel Giudizio Universale di
Michelangelo Buonarroti sulla parete dietro l'altare della
Cappella Sistina. La scoperta deriva da un'indagine di Sara
Penco, restauratrice specializzata in Rinascimento e Barocco
europeo, a partire dal riscontro dell'assenza di una figura
chiave nell'affresco.
Prima di questa ricerca, Maria Maddalena non era ancora stata
identificata in maniera inequivocabile all'interno del
capolavoro michelangiolesco. La studiosa rintraccia Maria
Maddalena nel groviglio di figure dell'affresco e ne motiva con
convinzione l'identificazione, contribuendo così a
caratterizzare l'opera, una delle più conosciute e apprezzate al
mondo, di un inedito messaggio teologico.
Lo studio e la scoperta del messaggio è ampiamente spiegato e
documentato nel volume bilingue dell'editore bolognese Scripta
Maneant "Maria Maddalena nel Giudizio di Michelangelo", 240
pagine arricchite di 121 immagini, disponibile nelle librerie e
online dal 13 dicembre. Sara Penco si è domandata come fosse
possibile che una figura così centrale del racconto biblico e
dell'immaginario cristiano potesse essere stata esclusa nel
Giudizio di Michelangelo Buonarroti. Da questa constatazione, è
nata dunque l'accurata riflessione sull'iconografia della santa
e del Giudizio, in rapporto con i testi sacri e in relazione
alla produzione di uno degli artisti più significativi di
sempre.
Il volume, curato da Asia Graziano con la prefazione di
Yvonne Dohna Schlobitten, docente dell'Università Gregoriana e
studiosa attenta al tema del ruolo della donna nella Chiesa,
verrà presentato il 10 dicembre alle 11 presso l'Associazione
della Stampa Estera a Palazzo Grazioli a Roma (Via del
Plebiscito, 102).
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