TEORIA LETTERARIA PER ROBOT. COME I
COMPUTER HANNO IMPARATO A SCRIVERE (Bollati Boringhieri, PP 144,
20 euro)
ChatGpt è solo l'ultimo dei tanti strumenti di ausilio alla
scrittura che l'umanità ha utilizzato fin dall'antichità.
L'intelligenza artificiale e la scrittura sono due facce della
stessa medaglia e provengono dalla stessa fonte: la creatività
umana. L'intelligenza è un fenomeno collettivo e le macchine ne
fanno parte. Non da oggi, da sempre. È il tema del saggio di
Dennis Yi Tenen, ingegnere informatico di formazione e ora
docente di teoria letteraria alla Columbia, che sarà ospite il
10 novembre al Learning More Festival di Modena.
Tenen esplora come l'intelligenza artificiale e la scrittura
siano sempre state parte di un fenomeno collettivo, dalla
filosofia medievale araba ai racconti russi fino agli odierni
modelli di intelligenza artificiale generativa. E scoprire
l'insospettabile passato comune di letteratura e informatica.
Nel saggio il ricercatore affronta temi come il ruolo degli
strumenti automatizzati nella scrittura, i limiti dell'IA e il
valore dell'esperienza umana nel processo creativo. Un viaggio
dunque nella storia nascosta dell'intelligenza artificiale, per
mostrare come sia il frutto di secoli di sforzi collettivi e
nasca dall'esperienza e dalla creatività umana, non
automatizzabile.
Tenen ci invita a leggere oltre l'artificio, per comprendere
i meccanismi del lavoro collettivo. Ad esempio anche una cosa
semplice come il correttore automatico di un file di testo è in
realtà il culmine di uno sforzo umano secolare e condiviso. E un
dispositivo per il completamento automatico delle frasi può
renderci forse scrittori migliori, ma la verità è che il
processo creativo si carica di valore solo attraverso la fatica
dell'apprendimento e l'esperienza vissuta. E l'esperienza - è la
riflessione dell'autore - non può essere automatizzata da nessun
dispositivo, per ingegnoso che sia.
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