E' stata esposta a Palazzo Antonini,
una delle sedi dell'Università di Udine, la copia
tridimensionale a grandezza naturale (4,8 per 1,6 metri) di uno
dei 13 rilievi rupestri assiri scoperti dagli studiosi
dell'Università di Udine a Faida, nel Kurdistan iracheno.
L'opera realizzata dall'artista Serena Del Piccolo è stata
concessa in comodato per 20 anni dai Civici musei.
Il ritrovamento delle opere rupestri - ricorda l'Università -
valse agli studiosi dell'Ateneo friulano il premio
internazionale intitolato a Khaled al-Asaad per la più
importante scoperta archeologica al mondo per il 2019. L'opera
riproduce uno di questi 13 esemplari di arte rupestre scolpiti
nella pietra del canale d'irrigazione del VII secolo a.C. che
serviva la campagna circostante l'antica Ninive, capitale
dell'impero assiro. I bassorilievi rappresentano un sovrano
assiro in preghiera di fronte alle statue delle sette maggiori
divinità dell'impero.
"Celebriamo così 15 anni di lavoro e ricerche che portano
alla luce la storia di questi popoli e la nostra - ha
sottolineato il rettore Roberto Pinton, durante la cerimonia di
inaugurazione -: il Tigri, l'Eufrate e la Mezzaluna fertile.
Un'opera incredibile di ingegneria pre impero romano".
L'auspicio della direttrice del Dipartimento Studi umanistici
e patrimonio culturale, Linda Borean, e del direttore del
progetto archeologico Terra di Ninive, Daniele Morandi
Bonacossi, è che l'opera possa fungere da "strumento didattico
di conoscenza per stimolare le ambizioni" degli studenti, nonché
"di meditazione confronto e riflessioni tra passato, presente e
il mondo che verrà".
"L'archeologia è la scienza del futuro - ha osservato
l'assessora regionale all'Università, Alessia Rosolen -. Non è
solo manualità ma multidisciplinarietà e utilizzo di strumenti
innovativi, che consentono di continuare a scoprire pezzi della
civiltà di cui facciamo parte e di cui siamo il risultato più
profondo".
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