Per la prima volta Lucio Fontana e
Michelangelo Pistoletto, figure di riferimento nella scena
artistica italiana e internazionale del dopoguerra, sono messi
in dialogo tra loro nella mostra di Prada "Mirroring: Lucio
Fontana e Michelangelo Pistoletto", che si terrà dal 20 marzo al
15 giugno a Shanghai negli spazi di Prada Rong Zhai.
La visione curatoriale di Sook-Kyung Lee, direttrice della
Whitworth, parte dell'Università di Manchester, è stata
integrata dalla consulenza scientifica della Fondazione Lucio
Fontana e di Cittadellarte - Fondazione Pistoletto.
La mostra raccoglie 26 opere, realizzate a partire dalla fine
degli anni Quaranta, che sottolineano la ricerca di nuove forme
espressive e il rifiuto di materiali, metodi e soggetti
percepiti come paradigmi del passato. Il progetto indaga inoltre
l'approccio dei due artisti al superamento delle restrizioni
pittoriche, la tridimensionalità dei loro lavori e l'aspetto
performativo delle loro pratiche.
"Ho conosciuto Lucio Fontana - ricorda Michelangelo
Pistoletto - siamo stati amici, abbiamo coltivato un dialogo sul
nostro lavoro e sulla relazione che ha avuto con la storia
dell'arte, a cui entrambi abbiamo contribuito in momenti
diversi". "Dopo l'incontro con Fontana - racconta l'artista - ho
cercato una mia identità. L'ho fatto allo specchio, attraverso
l'autoritratto. Ma senza uno specchio non può esistere un
autoritratto e presto lo specchio è diventato il protagonista
della mia personale e nuova prospettiva".
In "Mirroring", opere come Concetto spaziale (1949-50) e
Concetto spaziale (1961), che costituiscono l'essenza
dell'indagine di Fontana, dialogano con lavori di Pistoletto
come Uomo di schiena (1961), e Figura umana (1962).
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