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L'arte della Gioia di Golino, inno alla disobbedienza

L'arte della Gioia di Golino, inno alla disobbedienza

Serie Su Sky con Insolia, Trinca, Bruni Tedeschi il 28 febbraio

ROMA, 24 febbraio 2025, 21:47

di Nicoletta Tamberlich

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L 'arte della Gioia di Golino arriva su Sky la serie - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'arte della Gioia di Golino arriva su Sky la serie - RIPRODUZIONE RISERVATA

"L'Arte della Gioia è un inno alla libertà, all'autodeterminazione, ma anche al dissenso e alla disobbedienza, Modesta non si redime mai, non ha sensi di colpa. Personalmente non credo ci sia messaggio più forte e contemporaneo. Ma è un grande lavoro di contaminazioni visive e culturali, dotato di raro senso di libertà". Parola di Valeria Golino, regista e cosceneggiatrice alla sua prima serie, con L'Arte della Gioia, in esclusiva su Sky e in streaming solo su Now dal 28 febbraio, serie Sky Original in sei puntate, trasposizione televisiva dell'omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza (edito da Einaudi), rifiutato per tanto tempo dalle case editrici italiane fino a raggiungere il successo all'estero.   " Era spaventoso - prosegue Golino  - fare questa trasposizione. Inizialmente volevo farne un film, ci abbiamo lavorato per mesi senza riuscire a trovare la quadra, perché il libro racconta tantissime cose: la disobbedienza di Modesta e quella letteraria di Goliarda Sapienza. Riuscire a farne qualcosa che avesse un senso compiuto dentro un film era difficile, abbiamo deciso di farne una serie". L’erotismo femminile è meno praticato nei film e nelle serie», spiega Golino. "Goliarda era spregiudicata e, considerando il periodo in cui ha concepito il libro, poteva e può venire considerata ancora un’opera scabrosa"."Modesta uccide delle persone, che rappresentano anche dei simboli. Il personaggio di Rocco (l'autista di casa Brandiforti) è inventato rispetto al libro, perché avevamo bisogno di dare rivali a Modesta, che nel libro non ha. Lei nel libro non viene scoperta e messa in pericolo, abbiamo voluto metterle degli ostacoli". Presentata in anteprima mondiale allo scorso Festival di Cannes e arrivata in sala in due parti la scorsa estate L'arte della Gioia è stata presentata alla stampa al cinema Barberini di Roma dalla regista con tutto il cast in cui attrici e attori sono tutti uno più bravo e indispensabile dell'altro, la talentuosa e giovane Tecla Insolia nei panni della giovanissima Modesta, protagonista spregiudicata, sensuale e coraggiosa; Valeria Bruni Tedeschi interpreta la principessa Gaia Brandiforti; Guido Caprino è Carmine, l'uomo che gestisce le terre della villa dei Brandiforti; e con Jasmine Trinca nei panni di Leonora, madre superiora del convento in cui Modesta verrà accolta ancora bambina. 
 Nel cast anche Alma Noce è Beatrice, la più giovane della famiglia Brandiforti; Giovanni Bagnasco in quelli di Ippolito, figlio di Gaia e unico vero erede dei Brandiforti; e Giuseppe Spata che interpreta Rocco, autista dei Brandiforti.
    Tecla Insolia: "Il mio è un personaggio complesso, che si muove sugli eccessi, è il sogno di ogni attore. Ma è un personaggio che, di per sé, non ha sovrastrutture. Sentivo la responsabilità, ma ha trovato forma nell'ambiente in cui mi trovato. Mi sto rendendo conto che non sempre è così. Valeria è stata fondamentale, respingeva la volgarità ed è riuscita ad essere non solo regista, di fatto era ogni personaggio".
    Scritta da Valeria Golino, Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo, L'Arte della Gioia racconta la drammatica e avventurosa vita di Modesta, nata in Sicilia il primo gennaio del 1900 da una famiglia povera, in una terra ancora più povera. Fin dall'infanzia, animata da un insaziabile desiderio di conoscenza, di amore e di libertà, è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, senza piegarsi mai alle regole di una società oppressiva e patriarcale a cui sembra predestinata. Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento e, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora. Il suo cammino la conduce poi alla villa della Principessa Brandiforti, dove si renderà indispensabile ottenendo sempre più potere nel palazzo. Questo suo incessante movimento di emancipazione si accompagna a un percorso di maturazione personale e sessuale, che la porta a varcare il confine tra lecito e illecito, conquistando giorno dopo giorno il suo diritto al piacere e alla gioia. Prodotta da Sky Studios e da Viola Prestieri per HT Film.
    Valeria Bruni Tedeschi che interpreta la principessa Gaia Brandifo: "Questo libro in Italia all'inizio non è uscito per una censura, è uscito dopo essere stato pubblicato in Francia.
    Ora c'è la serie che, seguendo lo strano destino della libertà, è stato bene accolto in Italia, mentre in Francia non riesce a essere venduto, perché ora lì c'è una sorta di moralismo".
    Jasmine Trinca: "Non è un caso che Madre Leonora a Modesta dica che non appartiene al convento in cui è stata 'messa'. Le consegna la libertà". Bruni Tedeschi: "Anche il personaggio più terribile è visto come un essere umano. È questa la modernità della serie: il mio ha tante cose dentro di sé, era scritto così e non ho fatto altro che immergermi in questo mare, con Valeria che mi guardava". Guido Caprino: "Chiaramente si parla di patriarcato, le donne avevano però un potere non così scontato.
    Faccio fatica a giudicare il personaggio di Carmine, che è un maschio ma non cade nel cliché. Non voglio parlare di Carmine nel senso del patriarcato assoluto". Trinca: "Nulla è messo in discussione come libertà. In questo caso però la libertà ha un taglio nuovo, ambientato nel passato, eppure ha un taglio rivoluzionario". 

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