La procura di Rovigo ha chiuso le
indagini sugli abbattimenti di sette autovelox nel polesine, per
i quali è indagato un 43enne, accusato di danneggiamento
aggravato.
I raid contro i rilevatori di velocità avevano destato una
particolare eco nella provincia rodigina, una decina dal 2023,
ad opera di quello che sulla stampa era stato ribattezzato
'Fleximan', rimasto una sorta di primula rossa fino a quando i
carabinieri sono riusciti a individuarlo. Sono sette i casi per
i quali la procura ha accusato il 43enne, che secondo i
magistrati avrebbe agito "in concorso con ignoti, recidendo con
uno strumento da taglio più autovelox siti lungo strade statali,
regionali, provinciale" e "distruggendo, deteriorando e rendendo
del tutto inservibile i dispositivi di rilevazione della
velocità fissi posti lungo le sedi stradali nei Comuni di
Corbola (RO) e Taglio di Po (RO) il 24 dicembre 2023, e poi a
Rosolina (RO) il 3 gennaio 2024, a Bosaro (RO) il 19 maggio
ripetendosi il 19luglio 2023, ad Ariano Polesine il 17 dicembre
2024 e nuovamente a Taglio di Po il 29 gennaio 2025.
Le indagini, delegate dalla Procura ai Carabinieri di Adria,
con accertamenti sui luoghi e varchi, investigazioni di natura
tecnica e riscontri su tabulati delle celle telefoniche, hanno
portato a restringere il campo dei sospetti sul 43enne. Nel
frattempo gli investigatori avevano anche compiuto perquisizioni
e sequestri di oggetti che hanno avvalorato le ipotesi di
accusa.
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