La signora Carmela è emozionatissima, non riesce quasi nemmeno a sostenere lo sguardo dei tanti giornalisti e fotografi che immediatamente le si sono parati davanti. Con il suo gesto istintivo e caloroso di alzare un mazzo di rose gialle dal piazzale del Policlinico Agostino Gemelli in direzione del Pontefice appena affacciatosi da un balconcino, è diventata subito il simbolo dell'intera folla radunatasi per riabbracciare Francesco al termine della sua lunga degenza ospedaliera. Il simbolo, forse anche, dell'intera giornata di emozione e commozione. E dell'amore dei fedeli per Francesco.
"Non so che dire. Grazie, grazie, grazie, al Signore e al Santo Padre", dice Carmela quando ancora tanti tra la folla sono intenti chi in una preghiera, chi in un coro "Viva Francesco", chi in un saluto con la mano nel tentativo di attirare la sua attenzione. Tantissimi con il telefonino alzato per un video ricordo da postare subito sui social o mandare a parenti e amici in chat.
"Non pensavo di essere così 'vista'. Doveva dare la benedizione e invece ha visto il mio fascio di rose. Gli auguro di guarire subito e tornare come prima tra noi" dice Carmela, originaria della Calabria, che in queste sei settimane non ha mai smesso di pregare per il Pontefice partecipando anche ai rosari serali di piazza San Pietro.
"Ho pensato a questo colore, il giallo - aggiunge - perché è un colore che dà luce". Una metafora appropriata per descrivere le attese le speranze della mattinata esauditesi alla vista del Papa in carne ed ossa dopo che dal 14 febbraio scorso di lui si erano potuti avere soltanto un breve audio e una foto scattata da dietro che lo mostrava di tre quarti.
Ad attenderlo nel piazzale del Gemelli c'erano fedeli, pellegrini venuti per il Giubileo, religiosi e suore, fotografi e giornalisti da ogni parte del mondo, anche da Taiwan, membri dell'equipe medica che lo ha seguito nella degenza, gruppi che hanno innalzato le bandiere dei Paesi di provenienza come ha fatto, ad esempio, un gruppo di pellegrini spagnoli. Sventolava anche una bandiera di Israele, affiancata a quella con i colori bianco e giallo del Vaticano. E naturalmente, nel piazzale, c'erano i malati, altri pazienti del Gemelli, qualcuno probabilmente in rapida guarigione, qualcun altro, invece, adagiato sulla carrozzina, che ancora vede lungo il proprio percorso dentro l'ospedale. L'uscita del Papa ha certamente dato loro speranza.
Il mazzo di rose gialle della signora Carmela forse ha suggerito a Francesco il fuori programma alla sua basilica, Santa Maria Maggiore.
Infatti, prese in consegna dalla Gendarmeria vaticana, le rose gialle sono state portate nella basilica dove Francesco ha voluto andare, prima di rincasare in Vaticano, per omaggiare e ringraziare Maria Salus popoli, l'icona mariana custodita a Santa Maria Maggiore. Un gesto che compie prima e dopo ogni viaggio. E ha voluto fare anche in occasione di questo atteso ritorno a casa.

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