Dei 2.500 B&B controllati in Italia
dai Carabinieri per la Tutela della Salute, oltre 500, ossia 1
su 5( 20%) è risultato "non conforme"" alla normativa: è questo,
si legge in una nota dei Nas, l'esito della campagna di
controlli avviata nel novembre 2024 da Nas e ministero della
Salute, con un focus particolare su Roma a per il Giubileo.
In questa seconda fase della campagna, prosegue la nota,
"oltre agli aspetti igienico-sanitari, strutturali e
autorizzativi, particolare attenzione è stata posta all'obbligo
per i gestori di identificazione degli ospiti" alla luce
dell'art.109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.
In relazione a quest'ultimo punto le violazioni accertate sono
state 43.
In seguito ai controlli a livello nazionale, sono state
segnalate 435 persone all'autorità amministrativa e 48 a quella
giudiziaria, sono state accertate 731 violazioni amministrative
e 61 penali e le sanzioni pecuniarie hanno superto 500mila euro.
In particolare, il Nas di Pescara ha sequestrato un B&B
allestito abusivamente al piano terra di un immobile
classificato nella categoria catastale C3 e che in passato era
stato adibito a sartoria.
In relazione all'intensificarsi del fenomeno delle "locazioni
brevi" e "tenuto conto dell'evoluzione della difficile
situazione internazionale", il ministero dell'Interno "ha
ravvisato la necessità di attuare stringenti misure finalizzate
a prevenire rischi per l'ordine e la sicurezza pubblica in
relazione all'eventuale alloggiamento di persone pericolose e/o
legate ad organizzazioni criminali o terroristiche" e nel
novembre 2024 ha emanato una circolare relativa alle criticità
relative della procedura di identificazione da remoto degli
ospiti dei B&B tramite la trasmissione informatica delle copie
dei documenti e accesso negli alloggi con codice di apertura
automatizzata, tramite key-box. "Al riguardo - si rileva nella
nota - è stato chiarito che la gestione automatizzata del
check-in e dell'ingresso nella struttura, senza identificazione
de visu degli ospiti, si configura quale procedura che rischia
di disattendere la ratio della previsione normativa".
Viene quindi "confermato l'obbligo" da parte dei "gestori di
strutture ricettive di ogni genere o tipologia " di "verificare
l'identità degli ospiti mediante verifica de visu della
corrispondenza tra persone alloggiate e documenti forniti,
comunicandola alla Questura territorialmente competente. In caso
di inosservanza della norma - conclude la nota - per il gestore
è previsto l'arresto fino a tre mesi o ammenda fino a 206 euro"
Riproduzione riservata © Copyright ANSA