Il riconoscimento Be the hope - RFK
Human Rights Italia Awards 2024 è stato consegnato da Kerry
Kennedy alla presidente della Fondazione Severino, Paola
Severino, per il suo costante impegno nel promuovere e difendere
i diritti civili e nell'offrire alle persone detenute
opportunità di crescita e reinserimento nella società. La
cerimonia, svoltasi ieri sera a Milano, ha visto sul palco anche
Eleonora Di Benedetto, ringraziata dagli organizzatori del
premio per il costante e costruttivo impegno nel promuovere
nuove iniziative e nel coltivare quelle già intraprese dalla
Fondazione.
Paola Severino ha espresso la sua "profonda gratitudine" alla
RFK Human Rights Foundation per aver scelto di premiare il
lavoro della Fondazione. La Fondazione Severino si dedica a
fornire supporto concreto a soggetti svantaggiati,
concentrandosi sulle persone detenute e sui giovani che hanno
commesso reati. A tal fine, organizza per le persone ristrette
percorsi di formazione e professionalizzazione, nonché
laboratori e attività in ambito artistico, culturale e sportivo;
ha attivato alcuni sportelli di counseling e avviato con Komen
Italia una campagna di screening senologici negli istituti di
detenzione e nelle sezioni femminili presenti sul territorio
italiano; con Luiss svolge attività di ricerca, divulgazione e
didattica in materia penitenziaria con focus sui diritti dei
detenuti e sulla giustizia minorile. Particolare attenzione è
rivolta al mondo della detenzione femminile, con programmi
mirati a sostenere le donne detenute e ad accompagnarle in un
percorso di risocializzazione, che le conduca all'emancipazione
economica, presupposto indispensabile per non tornare a
commettere reati.
Tra le ultime attività che la Fondazione Severino ha
promosso, la Presidente ha ricordato il ciclo di incontri su Esg
e carcere al Senato, un'opportunità preziosa di dialogo tra le
istituzioni, l'amministrazione penitenziaria, l'accademia e la
società civile: "È fondamentale sensibilizzare le aziende sui
vantaggi dell'inclusione lavorativa di detenuti ed ex detenuti,
non solo come misura per ridurre la recidiva, ma anche perché
ciò contribuisce a costruire una società più giusta e coesa. La
lotta contro la recidiva passa attraverso la creazione di
opportunità lavorative che permettano alle persone di
ricostruire la propria vita", ha concluso.
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