Non trova pace la vicenda relativa al
concorso per diventare presidi che si è svolto nel 2017. Alla
vigilia di Ferragosto, infatti, il Tar del Lazio ha sospeso in
via cautelare la procedura relativa alla nomina dei vincitori
del concorso.
Nel Lazio si tratta di 25 persone; sono 519 a livello nazionale.
"Attendiamo sviluppi e indicazioni da parte del ministero
dell'Istruzione su come dobbiamo muoverci", fa sapere all'ANSA
il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale del
Lazio, Anna Paola Sabatini. La quale aggiunge che l'Ufficio
scolastico era pronto per l'informativa sindacale che sarebbe
dovuta partire proprio oggi.
In sostanza il Tar del Lazio ha congelato l'imminente nomina
dei futuri dirigenti scolastici che hanno partecipato al
corso-concorso nazionale riservato che si è svolto nei mesi
scorsi grazie ad un emendamento. La sospensione resterà in
vigore almeno fino al 5 settembre, giorno in cui è fissata la
camera di consiglio. Il concorso riservato per dirigenti
scolastici, che si è concluso i primi di luglio, era stato
previsto da una disposizione voluta dal Parlamento per mettere
fine ai contenziosi in essere derivati dalla gestione del
concorso ordinario del 2017.
"Il ricorso - spiega il sindacato Udir - mira a tutelare gli
interessi dei docenti impegnati nel nuovo concorso ordinario per
dirigenti scolastici 2023, i quali hanno già superato la
preselettiva e sono in attesa della prova scritta per il
prosieguo delle operazioni concorsuali". Il sindacato ha
incaricato il proprio segretario nazionale, Dario Tumminelli, di
richiedere l'intervento urgente del ministro dell'Istruzione
Giuseppe Valditara, affinché venga prestata massima attenzione
alla procedura concorsuale. E propone che questo periodo di
sospensione sia utilizzato al meglio per garantire la
trasparenza delle operazioni, partendo da un controllo rigoroso
dei titoli di accesso dichiarati da candidati alla procedura
riservata del concorso 2017. L'obiettivo, afferma, è tutelare i
futuri dirigenti scolastici e scongiurare il rischio di una
successiva destituzione dall'incarico per mancanza dei
requisiti.
L'Associazione Radamante fa sapere che lunedì prossimo
avvierà le procedure per far aderire al ricorso i vincitori e
gli idonei dell'ultimo concorso straordinario chiedere
l'annullamento della sospensiva e farli costituire in giudizio
per salvare tutta la procedura concorsuale.
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