/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Uccise figlia strangolandola, condannata a 16 anni a Palermo

Uccise figlia strangolandola, condannata a 16 anni a Palermo

L'imputata dopo il delitto aveva chiamato la polizia

PALERMO, 28 marzo 2025, 20:42

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

I giudici della corte d'assise di Palermo hanno condannato a sedici anni di carcere per omicidio volontario Fanni Sisinia che il 9 gennaio del 2024 con un cavo elettrico uccise nel quartiere palermitano di Bonagia la figlia Maria Cirafici di 43 anni. La procura aveva chiesto una condanna a 25 anni. La donna di 74 anni è difesa dagli avvocati Claudia Lombardo e Fabrizio Pizzitola. Le due donne vivevano insieme dopo che la figlia si era separata dal marito. Subito dopo aver ucciso la figlia, Fanni aveva chiamato lei la polizia per raccontare l'accaduto. L'abitazione era stata trovata in ordine e si era subito escluso che il delitto potesse essere avvenuto al termine di una lite. L'imputata, interrogata aveva ammesso le sue responsabilità, spiegando che la figlia era stata in cura per una depressione e che questo avrebbe reso particolarmente difficile la situazione familiare.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza