"Non commento, per ora, la
decisione del Presidente della Regione di avviare il
procedimento di decadenza dalla carica di Direttore generale
dell'Asp di Trapani, che mi è stata da poco notificata con
proposta di sospensione". Lo dice il direttore generale dell'Asp
di Trapani Ferdinando Croce che è stato travolto dalle polemiche
per i ritardi negli esami istologici accumulando un arretrato di
3300 referti.
"Compirò ogni valutazione in diritto per la tutela della mia
immagine, del mio lavoro, della portata delle mie
responsabilità. In queste lunghe settimane ho scelto che - al
mio posto - parlassero gli atti per dimostrare, come spero
ancora accadrà, che io ho agito per risolvere problemi ereditati
- aggiunge - Basta guardare gli atti richiesti dal ministero
della Salute nell'ambito di una ispezione ancora in corso per
verificare che quando a luglio, per la prima volta, mi sono
state rapportate le criticità di refertazione ho adottato tutte
le misure a mia disposizione, garantendo nel tempo previsto una
refertazione entro 20 giorni al mese di febbraio. Ho anche
tempestivamente avvisato l'assessorato regionale della salute,
ricevendo silenzi e nessun aiuto fintantoché la vicenda non ha
assunto rilevanza mediatica".
"Di questa vicenda - dice Croce - resta intatta l'amarezza per
la tutela delle persone, per i pazienti. Alla loro sofferenza,
in una provincia difficile sotto il profilo della organizzazione
sanitaria e travolta da scandali giudiziari, ho cercato di dare
in questi primi mesi di lavoro una iniziale risposta con il
costante supporto di tutto il personale aziendale. So di aver
agito con coscienza, onestà e impegno. Il resto toccherà
accertarlo in tutte le competenti sedi giudiziarie, alle quali
valuterò di rivolgermi senza spirito di rivalsa, con l'obiettivo
unico di fare emergere la verità".
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