"Quando ho letto la sceneggiatura mi
sono subito scontrato con quest'immagine di don Fabrizio, un
uomo alto quasi due metri, pesante, forte, io invece mi
percepisco fragile, insicuro. Ho pensato si trattasse di un
triplo salto mortale. Poi però ho letto il libro e mi sono
avvicinato al mondo intellettuale del principe di Salina. Sono
andato prima sul pratico e ho chiesto a Tom il regista se mi
dovessi ingrossare un po', mettere muscoli o ciccia. Poi abbiamo
lavorato sulla voce, e ho trovato un tono profondo che un po' mi
è rimasto". Parola di Kim Rossi Stuart protagonista de Il
Gattopardo la serie tv che sbarca su Netflix in 6 puntate dal 5
marzo, prodotta da Indiana Production con Moonage Pictures e
presentata oggi all'hotel Plaza di Roma dove è stata girata la
scena del celebre ballo. "C'era qualcosa in questo personaggio,
in quello che lui vive, che mi ha emotivamente trascinato. In
questa questa sala abbiamo girato la scena del ballo del sesto
episodio ed è stata molto emozionante per me". Nel cast
Benedetta Porcaroli (Concetta), Deva Cassel (Angelica) e Saul
Nanni (Tancredi). E Paolo Calabresi, Francesco Colella, Astrid
Meloni e Greta Esposito. La serie in sei episodi è tratta
dall'omonimo romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Prodotta da Fabrizio Donvito, Daniel Campos Pavoncelli, Marco
Cohen, Benedetto Habib e Alessandro Mascheroni per Indiana
Production e da Will Gould e Frith Tiplady per Moonage Pictures,
Il Gattopardo è stata girata tra Palermo, Siracusa, Catania e
Roma. Alla regia Tom Shankland, affiancato da Giuseppe Capotondi
(episodio 4) e Laura Luchetti (episodio 5). La serie, scritta da
Richard Warlow, che ne è anche creatore ed executive producer,
assieme a Benji Walters, riscopre la modernità di un racconto,
quello del Principe di Salina e della sua famiglia, che è quello
dell'Italia di ieri e di oggi. Il direttore della fotografia è
Nicolaj Bruel. I costumi della serie sono a firma di Carlo
Poggioli ed Edoardo Russo, le scenografie di Dimitri Capuani. Le
musiche originali sono di Paolo Buonvino. Il regista Tom
Shankland spiega iI che il suo Gattopardo è una dichiarazione
d'amore per la Sicilia e a Tommasi di Lampedusa: "Mio padre
insegnava l'italiano all'università, quindi ogni tanto si poteva
prendere delle settimane di ricerca in giro per l'Italia, noi lo
accompagnavamo e potevamo viaggiare e passare un sacco di tempo
in Sicilia. Grazie ha lui ho scoperto e amato, molto, letto e
riletto il Gattopardo".
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