Nasce sulle Madone un "matrimonio"
gastronomico di due simboli dello street food e del take away
siciliano. Ecco pronta da mangiare l'arancina ca meusa, ovvero
l'arancina con la milza. A prepararla è stato Angelo Cammarata,
titolare della "Vecchia Lanterna", storico locale nel borgo
medievale di Gangi, in provincia di Palermo.
"Le carni vengono dai pascoli migliori , stesso discorso per i
formaggi che da queste parti sono eccellenti. Anche le farine
utilizzate per l'impanatura sono rigorosamente a km 0. La
qualità dei prodotti è quindi già di alto livello. Ci sono
poi i piccoli segreti della preparazione: i metodi, le dosi, che
ovviamente rimangono top secret", dice Cammarata a
Cronachedigusto.it.
Il pani câ mèusa è una specialità alimentare di Palermo, esempio
di tradizione gastronomica, di cui la città vanta una lunga e
consolidata storia, nel campo del cosiddetto cibo di strada.
L'arancina resa famosa anche dal titolo di un libro di Andrea
Camilleri (che li chiamava al maschile secondo un uso della
Sicilia orientale ) è una specialità tradizionale della cucina
siciliana ed è stata ufficialmente riconosciuta e inserita nella
lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani del
Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
Si tratta di una palla o di un cono di riso impanato e fritto,
del diametro di 8-10 cm, farcito generalmente con ragù, piselli
e caciocavallo oppure dadini di prosciutto cotto e mozzarella.
Il nome deriva dalla forma originale e dal colore dorato tipico,
che ricordano un'arancia, ma va detto che nella Sicilia
orientale gli arancini hanno più spesso una forma tradizionale
conica. E da oggi con inventiva si potrà gustare con la milza.
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