Parte da Brolo, in provincia di Messina, la rivoluzione digitale nelle telecomunicazioni targata Open Fiber con l'introduzione della fibra ottica e l'abbandono della rete in rame.
Il borgo siciliano è infatti uno dei primi quattro centri italiani selezionati - gli altri sono Vedano al Lambro (Lombardia), Boretto (Emilia Romagna) e Monte San Biagio (Lazio) - in '100% fibra vera', il progetto di Open Fiber mirato a incentivare lo switch-off del rame nell'infrastruttura di telecomunicazione. I lavori della nuova rete in fibra ottica, che oggi raggiunge 4.500 unità immobiliari tra abitazioni, imprese, uffici pubblici e scuole, si sono conclusi da tempo. Brolo figura nei primi comuni-pilota per una serie di fattori: l'ampia copertura del territorio garantita dalla nuova rete in fibra ottica e la spiccata apertura all'innovazione digitale dimostrata dalla comunità.
Il progetto è stato presentato oggi
nel municipio di Brolo.
"Con questo progetto - dice la responsabile affari
istituzionali territoriali Open Fiber Paola Martinez -
intendiamo offrire un contributo al processo di spegnimento
delle reti in rame, dimostrando quanto e come la diffusione
della fibra ottica contribuisce allo sviluppo delle comunità,
soprattutto quelle più distanti dai grandi centri e dalle aree
metropolitane. Il processo di migrazione verso le reti in fibra
ottica Ftth procede purtroppo a rilento: senza un impulso
normativo specifico, l'effettivo spegnimento del rame si
otterrebbe ben oltre i target di connettività gigabit prefissati
da Italia ed Europa, vanificando tutti gli sforzi e investimenti
tecnologici che il Paese sta sostenendo per centrare gli
obiettivi della transizione digitale ed ecologica. Partiamo da
Brolo proprio per mostrare che l'Italia è pronta alla
rivoluzione digitale".
Attualmente l'infrastruttura in fibra in Italia ha una
copertura significativa e comunque in linea con la media
europea. La fibra copre circa il 60% delle unità immobiliari
italiane. Al momento il livello di backup e l'utilizzazione di
queste infrastrutture è ancora molto limitata, con circa il 27%
rispetto alla media europea del 54% e a Paesi vicini come
Francia e Spagna, che superano l'80%.
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