La polizia, su delega della
procura di Palermo, ha fermato il presunto autore del ferimento
con colpi di arma da fuoco di un operaio di 43 anni della Reset
avvenuto ieri al cimitero dei Rotoli. I reati ipotizzati sono
tentato omicidio in concorso, aggravato dalla premeditazione,
porto di arma clandestina e ricettazione. Secondo una prima
ricostruzione, l'indagato ha raggiunto a bordo di un'autovettura
il cimitero con altre due persone e prima avrebbe colpito
l'operaio con calci e pugni e poi gli avrebbe esploso contro
alcuni colpi d'arma da fuoco, ferendolo in diverse parti del
corpo.
L'uomo fermato dalla polizia per il tentato omicidio al
cimitero dei Rotoli di Palermo è Francesco Lupo di 30 anni.
Sarebbe stato lui a sparare sei colpi contro l'operaio della
Reset al torace e all'addome. La squadra mobile lo avrebbe
identificato attraverso l'analisi delle immagini dei sistemi di
videosorveglianza che avrebbero ripreso prima l'aggressione e
poi il ferimento. Lupo è figlio di Antonino e fratello di
Giacomo Lupo uccisi allo Zen nel marzo del 2019. La vittima è
ricoverata nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Villa
Sofia, dopo essere stato sottoposto a un delicatissimo
intervento chirurgico.
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