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In evidenza
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In collaborazione con Università degli Studi di Cagliari
(di Stefano Ambu)
Numeri dell'Erasmus
dell'Università di Cagliari in crescita, soprattutto per quanto
riguarda gli arrivi: sono circa 600, da atenei di mezzo mondo.
Per i viaggi in uscita degli studenti sardi l'ateneo del
capoluogo è a quota 800: l'obiettivo è quello di ritornare alle
cifre pre pandemia e cioè a 1.500.
È quanto emerso oggi in Rettorato nel corso della la visita
di due ospiti provenienti dall'Université de Kara in Togo: il
rettore Kokou Tcharie e il professore Kodjo Eloh, docente di
chimica ed ex allievo di UniCA del corso di dottorato in scienze
chimiche.
La nuova frontiera è proprio l'Erasmus+ ka 171, lontano dalle
classiche rotte dei viaggi di studio. "Con questo nuovo progetto
abbiano raggiunto ben 25 Paesi in tutto il mondo - dichiara
all'ANSA Anna Maria Aloi, responsabile del progetto Erasmus per
l'Università di Cagliari - anche con poche mobilità siamo
riusciti a creare una rete soprattutto nel bacino del
Mediterraneo. Ma quest'anno facciamo tutto Africa: abbiamo
dentro Mozambico, è già arrivato uno studente, Ghana, Uganda,
Togo, Tanzania. Per un numero di spostamenti che si aggira
intorno alle 70 unità. Per il momento stiamo facendo viaggiare
soprattutto docenti. Adesso vediamo la risposta degli studenti:
sono curiosa di vedere se in questo momento storico ben preciso
c'è questa voglia di confrontarsi con questi Paesi. Avevamo
anche delle destinazioni bellissime nel bacino del Mediterraneo,
ad esempio la Giordania. Ma ora non è prudente".
Per quanto riguarda gli arrivi della misura classica Erasmus,
sono numeri che aumentano rispetto al 2019. "Cagliari sta
subendo - spiega Aloi - l'effetto del moltiplicatore del
turismo: la città ha ormai ha un nome e ha tanti collegamenti
aerei, questo spiega l'alto numero di ingressi. Per le uscite
contiamo quest'anno, con tutta una serie di azioni nuove che
stiamo potenziando, di ritornare ai numeri vecchi. Stiamo
cercando di risolvere il problema più grande, quello
dell'alloggio a Cagliari. È un problema fondamentale. Una volta
risolto quello, secondo me Cagliari diventerà ancora di più una
metà molto gradita dagli stranieri, soprattutto dagli spagnoli".
Erasmus sempre in testa: "Un lavoro - afferma all'ANSA il
rettore Francesco Mola - iniziato tanto tanto tempo fa,
all'inizio in maniera pionieristica sia per chi ha avuto la
visione a livello diciamo europeo di lanciare un'idea così
brillante ma sia anche per chi ci ha lavorato: non solo i
professori del tempo ma anche il personale del nostro ateneo. I
numeri crescono ma oggi in particolare celebriamo una cosa
veramente importante: un giovane che si è formato da noi, che ha
lavorato con noi, adesso ha una posizione nell'ateneo del
proprio Paese. Ce ne sono tanti altri ovviamente. Ma questo è
davvero un bell'esempio", conclude il prof. Mola.
In collaborazione con Università degli Studi di Cagliari
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