"Nell'immaginario collettivo
Rossini è associato all'opera buffa. I titoli di richiamo in
tutto il mondo sono per lo più Barbiere, Italiana, Cenerentola.
Eppure su 39 opere composte solo 13 sono comiche". Fa sgretolare
una leggenda per restituire un'immagine a tutto tondo del grande
pesarese il musicologo Daniele Carnini, che al Carmen Melis,
ridotto del Teatro Lirico, sua prima volta a Cagliari in veste
di conferenziere, è stato brillante protagonista della
presentazione dell'Italiana in Algeri, dramma giocoso in due
atti in cartellone dal 3 al 12 maggio e che ritorna a Cagliari
dopo 27 anni.
"Dietro questa connotazione,decisamente riduttiva - argomenta
l'esperto, direttore editoriale della Fondazione Rossini di
Pesaro - c'è la legge del mercato che in un gioco a scacchi
incasella le celebrità, in questo caso i grandi compositori, in
una categoria, per meglio poter definire i contorni del
'prodotto'. E a Rossini non solo è toccata la casella del
comico, ma anche l'etichetta di gaudente, spensierato, mangione.
Quando invece è stato un protagonista intellettuale amato da
Leopardi come da Schopenhauer".
Ma perché L'italiana in Algeri, fatto oggettivo, fa ridere?
Carnini inquadra l'opera nel contesto storico e nella temperie
culturale dell'epoca, "dove viene sfruttato lo stereotipo del
'diverso', dello straniero, usato anche per fare satira sulla
società italiana. Ma a parte questo è la musica - e qui sta la
genialità di Rossini - che interagisce in un gioco di contrasti,
ripetizioni, con vere aggressioni sonore ai personaggi e agli
spettatori stessi, trasformati in marionette passive e
grottesche nelle mani di Rossini", ha spiegato. Si è poi
soffermato sulla protagonista, la coraggiosa Isabella,
circondata da uomini un po' deludenti: il bey Mustafà, un
tiranno che vuole disfarsi della moglie Elvira per provare il
frisson della donna europea; l'amante di Isabella, Lindoro, che
da solo non riesce a liberarsi dalla schiavitù; lo sciocco
Taddeo che le fa da cavalier servente. Sarà lei a riportare a
casa Lindoro e tutti gli italiani che erano prigionieri in
Algeria.
"Isabella è 'italiana' in quanto nel momento storico c'era un
Regno d'Italia, sotto Napoleone, impegnato al suo fianco nella
battaglia finale per il dominio del mondo. Per questo Isabella
invita tutti a combattere e si fa civetta, usa il suo corpo, per
vincere la guerra - sottolinea Daniele Carnini - e a differenza
di Napoleone ci riesce grazie alla sua musica, che è la musica
di Rossini: il conquistatore e il seduttore del mondo musicale,
allora come ai nostri giorni".
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