Un tavolo permanente tra enti e
associazioni che operano nella sanità, per monitorare le
politiche di prevenzione e stimolare la Regione a far ripartire
e rendere costanti gli screening. È stato istituito al termine
del convegno "Screening e Prevenzione Primaria: Obiettivo
Salute", organizzato nella sede cagliaritana di Ierfop da
DreamCom e a cui ha preso parte anche l'assessore regionale
della Sanità, Armando Bartolazzi, rappresentanti della Fimmg
(federazione dei medici di medicina generale) e Lilt (la lega
tumori).
"Oggi, più che mai - ha evidenziato il presidente di Ierfop,
Roberto Pili - è fondamentale far comprendere il ruolo cruciale
che la prevenzione primaria e i programmi di screening ricoprono
nel garantire non solo la salute della popolazione, ma anche la
tenuta del sistema sanitario italiano nel lungo periodo. La
prevenzione primaria, che include l'adozione di stili di vita
sani, campagne di sensibilizzazione e politiche volte a ridurre
i fattori di rischio - ha aggiunto - costituisce il primo
baluardo contro l'insorgenza di molte malattie altrimenti
destinate alla cronicizzazione comportando trattamenti costosi e
complessi. Investire in prevenzione comporta risparmi in cure a
lungo termine, ricoveri ospedalieri e welfare. I programmi di
screening rappresentano uno strumento imprescindibile per
l'individuazione precoce delle malattie che, se diagnosticate in
fase precoce, possono essere trattate con maggiore efficacia e
minor impatto economico".
Bartolazzi, ha confermato che "la prevenzione occupa un ruolo
fondamentale nel modello di salute regionale, perché consente di
intervenire tempestivamente o di evitare del tutto l'insorgenza
di gravi malattie, garantendo cure migliori ai cittadini e
minori costi per il sistema sanitario pubblico. Convegni come
questo - ha proseguito l'esponente della Giunta - contribuiscono
a riportare al centro il focus sulle politiche sanitarie. Noi ci
siamo e garantiamo il nostro impegno nel rilancio dei programmi
di screening e diagnosi precoce, anche attraverso risorse
specifiche. La Regione punta sulla prevenzione non come spesa,
ma come investimento, che garantisce la sostenibilità del
sistema a lungo termine".
Giovanni Sotgiu, responsabile scientifico del convegno, è
partito da un dato preoccupante segnalato dal ministero della
Salute: "le attività di prevenzione - ha detto - non vengono
erogate in condizioni di qualità, appropriatezza ed uniformità
nella Regione Sardegna. Il valore di 46,55 assegnato all'Isola è
significativamente inferiore alla soglia dei 60 punti, che
rappresenta il livello di sufficienza. Sulla base dei dati
presentati nella 13/a edizione dei "Numeri del cancro in Italia"
la situazione sarda riguardante gli screening oncologici è molto
critica. L'indicatore di copertura dei programmi di screening
presenta valori molto critici per i tre screening: cervicale
20,1%, mammografico 19,5%, colo-rettale 9,4%. Se tali valori
vengono rapportati con quelli della macroarea Nord-Italia la
differenza - ha rimarcato - è imbarazzante: 40,8%, 62,7%, 42,9%,
rispettivamente".
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