Nessun effetto speciale, niente inviti a personalità politiche o dello sport, nessuna cerimonia in pompa magna: si fa come avrebbe voluto fare lui, Gigi Riva. Un anno fa la scomparsa il calciatore che ha segnato più reti (35) nella storia della nazionale, trascinatore e capocannoniere del Cagliari dello scudetto del 1970. Per celebrare la ricorrenza niente eventi speciali, per volontà della famiglia. Ma una semplice messa per ricordarlo, alle 18 nella Basilica di Bonaria, teatro dodici mesi fa dell'ultimo saluto a Rombo di Tuono davanti a migliaia di persone.
"Quest'anno è veramente volato - dice all'ANSA Nicola Riva, figlio maggiore di Gigi - io comunque grazie a tutto l'affetto, l'amore delle persone, a volte sento che lui ci sia ancora. A volte invece purtroppo chiaramente no, specialmente nei momenti miei più privati e più solitari". "La messa domani è pubblica perché alla fine è lo stesso quando si tratta di papà - osserva Nicola Riva - è in qualche modo una messa privata aperta a tutti perché comunque papà non era solo nostro ma era di tantissimi sardi e quindi abbiamo deciso di renderla pubblica per questo. Una messa privata, ma allo stesso tempo pubblica: viene chi vuole venire. Sicuramente non è una messa a inviti. Una scelta anche di semplicità, in linea con quello che papà è sempre stato".
Un omaggio allo stile di vita e al modo di essere di Riva, da sempre restio a stare troppo sotto i riflettori o al centro dell'attenzione. Soprattutto in occasioni di celebrazioni troppo formali. Solo famiglia, amici, vecchi compagni di squadra. E naturalmente tutta la città. Facile immaginare che la chiesa si riempirà presto: molti tifosi e ammiratori verosimilmente rimarranno nel sagrato. Ci sarà una delegazione del Cagliari calcio: il presidente Tommaso Giulini domenica pomeriggio ha partecipato alla conferenza stampa di fine gara anche per ricordare Riva.
Un ricordo che non sbiadisce, quello per il bomber nato a Leggiuno ma sardo d'adozione: anche in occasione della gara con il Lecce, all'11/o minuto, 11 come il numero della sua maglia, dagli spalti è partito un lungo applauso. Poi il coro: "C'è solo un Gigi Riva". E la Rai celebra il bomber dello scudetto con un podcast in sei puntate intitolato "Gigi Riva, mancino meraviglioso", curato dai giornalisti Carlo Manca e Paolo Mastino della Testata Giornalistica Regionale. Il podcast ripercorre la vita di Riva attraverso materiale degli archivi Rai e interviste inedite a ex compagni, dirigenti, giornalisti e ai due figli Mauro e Nicola.
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