"Attualmente ci sono 19 persone
adulte con disturbi dello spettro autistico e disabilità
complessa che sono rimaste escluse dalla lista di quegli 87
individui, per i quali si è trovata una soluzione dopo la
discussione tra Regione Lazio e Comune di Roma in merito alla
corretta ripartizione dei costi per la loro assistenza: per
queste persone con disabilità, in questo momento, non vi è
alcuna certezza di poter continuare a restare nelle casa
famiglia dove sono state accolte in questi anni. Sono
apparentemente dimenticate". A segnalarlo è l'associazione Casa
al Plurale, coordinamento delle case famiglia della Regione
Lazio, con una lettera inviata congiuntamente al sindaco di
Roma, Gualtieri e al presidente della Regione Lazio, Rocca nei
giorni scorsi.
"Siamo certi che riuscirete a trovare una soluzione
pragmatica. Le istituzioni che rappresentate hanno prima aiutato
queste 19 famiglie a trovare una soluzione di vita per i loro
figli, e ora rischiano di non avere risposta per un problema
burocratico di ripartizione di costi", si legge nella lettera.
"La situazione sembrava aver trovato una conclusione
quest'estate: nella D.G.R. 983/2023 e nei successivi
provvedimenti, relative alla Continuità assistenziale delle
persone adulte con disturbi dello spettro autistico (ASD) e
disabilità complessa - ricordano - si stabilisce che le persone
con disabilità vengano prese in carico dalla gestione dei
servizi socioassistenziali dei comuni di residenza; le Asl non
facciano nuovi inserimenti in strutture socioassistenziali.
Nelle ricognizioni effettuate dalla Regione Lazio risulta pari
ad 87 il numero delle persone che dovevano passare alla gestione
dei servizi del Comune di Roma e di altri comuni del Lazio, ma è
un numero che non torna".
"Già negli incontri con le famiglie avvenuti a giugno scorso,
molti nostri associati hanno segnalato che la lista delle 87
persone per i quali è stata trovata una soluzione a carico del
Comune di Roma e degli altri Comuni del Lazio era incompleta,
facendo riferimento ad una fotografia delle convenzioni
stipulate dalle ASL datata nel tempo", si sottolinea nella
lettera dell'associazione Casa al Plurale. "Queste persone cosa
hanno di diverso dai primi 87? Come gli altri, sono persone con
disturbo dello spettro autistico e disabilità complessa. Come
gli altri, hanno avuto un Piano di Assistenza Individuale (PAI)
approvato dalla ASL. Come gli altri, sono stati inviati dalla
ASL di residenza a una casa-famiglia con convenzione della ASL
per la copertura dei costi. Apparentemente, sono stati
dimenticati dall'istituzione che avrebbe dovuto averne cura".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA