Corpo, mente e anima e 11 parole
chiave: integrità, senso del limite, mancanza di controllo,
perdita, gestione dell'assenza, vittima o sopravvissuto,
ricostruzione, decostruzione, gratitudine, progetto,
cambiamento. Ed una sintesi: l'invito al viaggio. Ed è proprio
il viaggio di Giacomo, dalla malattia ad oggi. Un viaggio lungo
10 anni, racchiuso in un libro: 'La notte ha smesso di fare
paura' (Santelli Editore) presentato al circolo canottieri
Aniene alla presenza del presidente del Coni Giovanni Malagò,
del Cip Luca Pancalli, di Alberto Tripi presidente di Almaviva e
canottiere di lungo corso e di Gianni Letta. Un viaggio fatto di
sofferenze, di cadute ma anche di risalite e ripartenze
accompagnato dall'acuta analisi di Simone Casucci psicologo
dello sport e preparatore mentale delle squadre nazionali che,
in un parallelismo tra la storia di Giacomo e ciò che accade
nella vita ha prodotto una sintesi sull'esistenza di ciascuno di
noi. Una riflessione su come interpretare ciò che accade. In una
perfetta sintesi con il canottaggio, l'unico sport in cui si
danno le spalle al traguardo. E per gareggiare andando
all'indietro serve forza mentale perchè non si vede dove si sta
andando e dunque è necessario fare affidamento sulle proprie
sensazioni. Perché - dice Giacomo - "il canottaggio insegna che,
quando decidi di fare qualcosa, devi conoscere esattamente il
perché, poi il come verrà da sé".
Dalla diagnosi di un osteosarcoma ad alto grado di malignità
all'amputazione di una gamba, dall'equitazione al canottaggio,
"lo sport - dice - ti può salvare la vita". "In acqua sei
portato a scoprire quale sia la tua vera attitudine, devi fare
venire fuori il tuo vero carattere e provare a rafforzarlo. Su
quel carrello che scorre avanti e indietro sull'imbarcazione,
arrivi a capire fino in fondo chi sei, dove sei, chi vuoi
diventare e dove vuoi arrivare". "Una disabilità nella vita può
rivelarsi un'abilità nello sport. Nella società forse è ancora
un tabù, ma nello sport può essere qualcosa di grandioso".
"Il futuro e' cio' che faremo non cio' che succederà" - ha
detto il presidente del Cip Pancalli nel corso della
presentazione- e grazie allo sport si puo' diventare migliori e
tirare fuori di casa altri giovani. Lo sport e il movimento
paralimpico - ha concluso - posso essere una luce". Nel libro ho
ritrovato la mia storia - ha detto dal canto suo Tripi - c'e'
lo sport, il lavoro e la famiglia. La nostra vita dipende da noi
- ha aggiunto - lo sport insegna a raggiungere gli obiettivi e
insegna a perdere e a chiedersi cosa devo fare senza chiedersi
di chi e' la colpa". "Lo sport e' una lezione di vita - ha detto
Gianni Letta- e la lezione di Giacomo va oltre lo sport, e'
istruttiva e terapeutica ed insegna ad affrontare la vita". Ed
ora tutta la concetrazione e' su Parigi - ha detto Malagò -
"perchè le aspettative sono tante". "In una vita fatta di tappe
- ha concluso Giacomo - gli incidenti di percorso non possono
contare più della meta. Le cadute non sono la fine di tutto,
sono nuovi inizi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA