/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Violenza di genere, percorsi con ammoniti per evitare ricadute

Violenza di genere, percorsi con ammoniti per evitare ricadute

Il progetto del Cipm Puglia con le questure di Bari e Andria

BARI, 29 marzo 2025, 19:13

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Ascoltano, parlano, cercano di far comprendere gli errori per evitare che si ripetano. Sono gli operatori del Cipm Puglia, il centro italiano per la promozione della mediazione, al quale le questure di Bari e Andria inviano le persone colpite da ammonimento nei casi di violenza di genere per intraprendere un percorso "psico-criminologico", come lo definisce la presidente Stefania Ciocchetti. Un percorso fatto di incontri, non meno di sette nell'arco di più mesi, in cui si ascolta, permettendo all'ammonito di raccontare la sua esperienza. E poi si parla, ragionando su ciò che è successo per farne capire il disvalore. Dopo gli incontri il percorso non termina, ma si amplia con telefonate e altri feedback per monitorare la situazione e comprendere se, effettivamente, l'esperienza ha prodotto frutti. Nel Cipm Puglia operano quattro psicologi, un avvocato, un criminologo, una mediatrice familiare, una mediatrice penale e un'educatrice.
    "È un lavoro complesso ma gratificante - spiega Ciocchetti - la prima soddisfazione è il semplice fatto che un ammonito si rivolga a noi, significa che siamo riusciti ad agganciarlo. Poi però va iniziato il percorso vero e proprio, che parte dal fatto che ha causato l'ammonimento". Il Cipm nasce a Milano nel 1995 per promuovere la giustizia riparativa e la gestione pacifica dei conflitti, e a seguito dell’esperienza milanese si sono collegati in rete altri Cipm in varie regioni italiane. Dopo qualche anno iniziano i percorsi con i sex offenders e con gli autori di violenza domestica. In Puglia, la collaborazione con le due questure parte a settembre 2021: una volta notificato un ammonimento, il questore invita l'ammonito a presentarsi per un incontro con gli operatori del Cipm, in modo da far iniziare il percorso teso a evitare recidive. Che sono molto rare. "A oggi le recidive sono pochissime, da quando abbiamo iniziato ci sono stati inviati circa 200 ammoniti e il percorso si è concluso positivamente nella stragrande maggioranza dei casi. È vero però che la recidiva va valutata nel lunghissimo periodo, ma i dati finora sono positivi", sottolinea Ciocchetti. Gli incontri del Cipm avvengono nel Cuav (Centro uomini autori di violenza) a Bari e in una stanza dedicata della questura di Andria.
    Mercoledì scorso, nell'ambito dell'inaugurazione della stanza dell'ascolto riservato nella questura, il questore di Bari Massimo Gambino aveva sottolineato come gli ammonimenti notificati nei primi due mesi del 2025 fossero già 17, in crescita rispetto al 2024. Dei 17 ammoniti, "solo due o tre non si sono presentati agli incontri fissati", spiega Ciocchetti. È proprio nelle (poche) mancanze che si annida la parte più difficile del lavoro: "C'è chi non si presenta - conclude la presidente -, ma c'è anche chi, dopo il primo incontro, dice di non essere interessato. Avviene soprattutto con chi nega le proprie responsabilità. E con loro non si può lavorare".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza