(v. "Minacce e insulti a ragazza trans..." delle ore 11:33)
"Questa escalation di episodi di
violenza contro le persone trans è il sintomo di un contesto
politico e sociale in cui il discorso d'odio trova sempre più
legittimazione. Le istituzioni non possono restare in silenzio
ma devono assumersi la responsabilità di contrastare non solo la
violenza fisica, ma anche quella verbale e simbolica, spesso
alimentata proprio da dichiarazioni pubbliche irresponsabili di
membri delle istituzioni stesse, nonche' dalla mancanza di leggi
adeguate". Lo dichiara all'ANSA il responsabile Rete Trans
Arcigay, Christian Cristalli, in riferimento agli insulti, alle
minacce e a un'aggressione subita da una ragazza trans che i
vicini di casa volevano si trasferisse. "È ora - aggiunge
Cristali - che i partiti, a tutti i livelli, escano
dall'ambiguità e prendano posizione netta contro la transfobia".
"La nostra comunità è sotto attacco e le persone trans -
sottolinea la presidente nazionale Arcigay, Natascia Maesi -
sono il bersaglio principale di una violenza quotidiana. Non ci
sono più luoghi sicuri per noi, non lo sono più nemmeno le
nostre case". "Chi ci insulta, ci minaccia, ci aggredisce -
prosegue - è sostenuto e protetto da chi, anche all'interno
delle istituzioni, con la propria indifferenza è il mandante di
questa violenza. La ministra Roccella, che abbiamo incontrato
qualche giorno fa, ne è la dimostrazione plastica. Nonostante la
nostra insistenza, non ha voluto riconoscere e condannare
pubblicamente questa violenza: i suoi 'valuterò' - conclude
Maesi - sono la cartina di tornasole di un governo complice e
irresponsabile che non distingue tra il proprio ruolo
istituzionale e le proprie convinzioni ideologiche".
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