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Console Ucraina, 'stanchi della guerra ma vogliamo pace giusta'

Console Ucraina, 'stanchi della guerra ma vogliamo pace giusta'

Firme italiani contro Mattarella? 'E' solo propaganda russa'

BARI, 23 febbraio 2025, 18:28

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Siamo anche noi stanchi di questa guerra" ma continuiamo a cercare "una pace giusta" che per noi "significa soprattutto la nostra indipendenza, l'integrità territoriale e anche che venga riconosciuta la responsabilità della Russia di questa invasione". Così il console generale dell'Ucraina a Napoli, Maksym Kovalenko, conversando con l'ANSA alla vigilia del terzo anniversario dell'attacco della Russia in Ucraina.
    "I nostri territori - ha evidenziato - possono anche essere liberati con la diplomazia ma non dipende dal nostro Paese, dipende soprattutto da Putin e per ora non vediamo la sua volontà di fermare la guerra. Lui vuole distruggere il nostro Paese e il nostro popolo". L'auspicio del console è che "tutti i Paesi democratici siano uniti per organizzare le condizioni di una pace in Ucraina, affinché non possa essere più attaccata".
    Quanto alle migliaia di firme che sarebbero state raccolte in Italia contro le dichiarazioni del capo dello stato Sergio Mattarella che - secondo le accuse di Mosca - ha paragonato la Russia al Terzo Reich, Kovalenko spiega: "Secondo la nostra opinione non è vero, si tratta della propaganda russa che gli italiani e la nostra comunità combatte da tre anni".
    In merito alle dichiarazioni di Zelensky che sarebbe pronto a dimettersi in cambio dell'ingresso dell'Ucraina nella Nato, il console evidenzia che "noi consideriamo la Nato come una struttura della garanzia della sicurezza del nostro Paese, ma per ora sappiamo che non è possibile, magari in futuro". Quanto alla possibilità che la premier Meloni possa essere un ponte per i rapporti tra l'Ue e gli Usa rispetto alle posizioni del nuovo presidente americano, Kovalenko sottolinea che "abbiamo ascoltato tante dichiarazioni ma per noi è più importante vedere le cose concrete, gli accordi, i protocolli sulla sicurezza.
    Anche da Trump abbiamo sentito tante dichiarazioni ma per ora passi concreti, purtroppo o per fortuna, non li abbiamo ancora visti". "Nelle prossime settimane - conclude - vedremo".
   

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