"Siamo anche noi stanchi di questa
guerra" ma continuiamo a cercare "una pace giusta" che per noi
"significa soprattutto la nostra indipendenza, l'integrità
territoriale e anche che venga riconosciuta la responsabilità
della Russia di questa invasione". Così il console generale
dell'Ucraina a Napoli, Maksym Kovalenko, conversando con l'ANSA
alla vigilia del terzo anniversario dell'attacco della Russia in
Ucraina.
"I nostri territori - ha evidenziato - possono anche essere
liberati con la diplomazia ma non dipende dal nostro Paese,
dipende soprattutto da Putin e per ora non vediamo la sua
volontà di fermare la guerra. Lui vuole distruggere il nostro
Paese e il nostro popolo". L'auspicio del console è che "tutti i
Paesi democratici siano uniti per organizzare le condizioni di
una pace in Ucraina, affinché non possa essere più attaccata".
Quanto alle migliaia di firme che sarebbero state raccolte in
Italia contro le dichiarazioni del capo dello stato Sergio
Mattarella che - secondo le accuse di Mosca - ha paragonato la
Russia al Terzo Reich, Kovalenko spiega: "Secondo la nostra
opinione non è vero, si tratta della propaganda russa che gli
italiani e la nostra comunità combatte da tre anni".
In merito alle dichiarazioni di Zelensky che sarebbe pronto a
dimettersi in cambio dell'ingresso dell'Ucraina nella Nato, il
console evidenzia che "noi consideriamo la Nato come una
struttura della garanzia della sicurezza del nostro Paese, ma
per ora sappiamo che non è possibile, magari in futuro". Quanto
alla possibilità che la premier Meloni possa essere un ponte per
i rapporti tra l'Ue e gli Usa rispetto alle posizioni del nuovo
presidente americano, Kovalenko sottolinea che "abbiamo
ascoltato tante dichiarazioni ma per noi è più importante vedere
le cose concrete, gli accordi, i protocolli sulla sicurezza.
Anche da Trump abbiamo sentito tante dichiarazioni ma per ora
passi concreti, purtroppo o per fortuna, non li abbiamo ancora
visti". "Nelle prossime settimane - conclude - vedremo".
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