"Ci sono state 12 vittime
innocenti che hanno segnato la città dal punto di vista storico
e umano. E ricordarle è il minimo che si possa fare per non
dimenticare. La storia insegna ma ha pochi alunni che vogliono
imparare". Così, lo storico Michele Grimaldi a margine della
cerimonia di commemorazione delle vittime dell'eccidio
nazifascista compiuto a Barletta il 12 settembre di 81 anni fa.
"Ricordare un evento tragico come l'eccidio dei vigili e dei
netturbini è un nostro preciso dovere" anche per ricordare "alle
nuove generazioni che la guerra porta solo morte, lutti e
distruzione", ha detto il sindaco di Barletta, Cosimo Cannito
poco dopo la deposizione delle corone accanto al monumento ai
Caduti di tutte le guerre, e al bassorilievo in memoria dei
vigili urbani e dei netturbini trucidati. "Mio nonno tentò di
scappare ma gli puntarono il mitra e fu ucciso", ha raccontato
il parente di una delle vittime spiegando che "le nostre
famiglie soffrono ancora per questo tremendo eccidio e tutti
dobbiamo impegnarci a tutelare la pace". "Anche se da varie
parti del mondo arriva costante la cronaca di guerre, violenze e
soprusi, i nostri giovani devono essere educati alla pace, alla
condivisione e alla solidarietà", ha concluso Cannito.
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