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In evidenza
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In collaborazione con Università di Bari
Nel territorio di Matera, 800mila
anni fa, c'era un arcipelago di isole. Questo è il risultato
delle ricerche condotte sulla sedimentazione trovata sotto la
Balena Giuliana. Gli studi sono stati illustrati in occasione
del congresso nazionale della Società Geologica Italiana e
Società Italiana di Mineralogia e Petrologia, in corso di
svolgimento a Bari.
Maria Rosaria Senatore, geologa, specializzata in geologia
stratigrafica e sedimentologia, docente presso l'Università del
Sannio, in Campania, ha spiegato che "l'attività di ricerca ha
preso in considerazione la sedimentazione ritrovata sotto alle
ossa fossili della Balena Giuliana, il più grande fossile di
balena che sia stato mai descritto e con ogni probabilità che
abbia mai solcato le acque del Mediterraneo".
Senatore ha precisato che "Giuliana è lunga 26 metri per un
peso tra 130 e 150 tonnellate ed è stata portata alla luce nel
2006. Il prelievo e lo studio hanno richiesto fasi lunghe. Oggi
i reperti fossili sono esposti al museo di Matera. Per la prima
volta, però presentiamo gli studi geologici e palentologici che
abbiamo effettuato. Noi geologi abbiamo ricostruito l'ambiente
naturale al tempo della balena. Abbiamo studiato la successione
stratigrafica ritrovando l'ambiente naturale di 800.000 anni
fa".
Studiando la "successione stratigrafica, possiamo ricostruire
- ha detto ancora la ricercatrice - gli ambienti naturali nel
tempo e nello spazio. Al di sotto dei reperti ossei della
Balena, abbiamo recuperato del sedimento che abbiamo analizzato.
Analizzato questo sedimento, siamo arrivati alla conclusione che
all'epoca, dunque 800mila anni fa, in quel punto c'era un
arcipelago di isole e la balena era a margine di un'isola".
Agostino Meo dell'Università del Sannio ha riferito che "sono
stati analizzati ben 60 campioni. Lo studio è uno studio
multidisciplinare perchè questi campioni sono stati analizzati
da un punto di vista sedimentologico, stratigrafico,
micropaleontologico, ma un altro aspetto interessante che ha
contribuito a chiarire bene l'ambiente naturale, è stato quello
dello studio dei pollini rinvenuti all'interno dei sedimenti"
In collaborazione con Università di Bari
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