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Responsabilità editoriale di ASS CULT MUS SCARLATTI
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Ancora un traguardo importante per il pianista Gianfranco Pappalardo Fiumara, ospite il prossimo 24 novembre dell’Ateneo Romeno di Bucarest nell’ambito della 160esima stagione concertistica della storica Filarmonica di Stato ‘George Enescu’. L’artista etneo, che prosegue con successo il tour autunnale, è l’unico pianista italiano ad esibirsi quest’anno nella prestigiosa sala e l’unico siciliano della storia recente. Di grande impatto l’auditorium con circa mille posti a sedere, distribuiti tra platea e logge e disposti a forma di anfiteatro greco-romano, che consentono una perfetta visibilità da qualsiasi luogo. L’eccezionale acustica della sala, dove negli anni si sono esibiti musicisti, compositori ed orchestre di fama internazionale, rende il teatro della capitale della Romania uno dei migliori edifici del suo genere in Europa e nel mondo. Ricco il repertorio musicale proposto da Gianfranco Pappalardo Fiumara per l’occasione, a partire dalla Fantasia in re minore KV 397 di Wolfgang Amadeus Mozart, passando attraverso le sonate op. 10 n. 2 e op. 10 n. 27 di Ludwig van Beethoven e proseguendo con la “Leggenda di S. Francesco di Paola che cammina sulle onde” di Franz Lizst. Immancabile poi l’omaggio a Vincenzo Bellini, con Fantasia da “I puritani” di Sigismund Thalberg e Capriccio del compositore catanese. “Sono onorato di questo traguardo della mia carriera perché in quella sala hanno suonato i più grandi musicisti del mondo – commenta un emozionato Gianfranco Pappalardo Fiumara - Per me rappresenta il debutto in una delle sale più importanti del mondo. Presenterò al pubblico il mio stile e le mie interpretazioni. È la realizzazione di un sogno. Così come per il Teatro La Scala di Milano e per la Carnegie Hall di New York, suonare nell’Ateneo Romeno di Bucarest rappresenta il culmine di una importante carriera. Di questo non posso che essere soddisfatto. Anche in questo caso – conclude - porterò con me la Sicilia, con il nostro amato Bellini, del quale eseguirò una stupenda sonata”.
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