È stata la prima 'world car'
destinata ai mercati di tutto il mondo. Prodotta in dieci Paesi
ed esportata in altri trentuno, la Palio è stata venduta dalla
Fiat in 7 milioni di esemplari. La storia di questo successo è
stata ripercorsa in un incontro organizzato a Torino
dall'Associazione CAReGIVER, che riunisce tecnici del settore
automotive. Un gruppo di persone, patrimonio di conoscenze
unico, che continua ad amare l'auto e i temi della mobilità in
generale.
Numerosi gli appassionati che hanno riempito il teatro
dell'Istituto Valsalice per riscoprire la storia e gli aneddoti
della 'Piattaforma 178' direttamente dal racconto dei 'world car
boys', gli ingegneri e i tecnici oggi con qualche capello bianco
che lavorarono al progetto. Berlina 3 o 5 porte, giardinetta,
tre volumi e pick-up, dal debutto in Brasile nel 1996 - e fino
al termine della produzione nel 2017 - la Palio ha conquistato i
mercati di tutto il mondo grazie alle linee semplici, i motori
robusti e gli interni spaziosi. Innovative anche alcune
soluzioni, come le sospensioni o i motori bi-fuel, che sono
state sviluppate anche in altri modelli.
Una formula vincente, tutta made in Italy, che permise alla
Fiat di scalzare la Volkswagen Golf dal trono delle auto più
vendute in Brasile e di balzare al primo posto delle vendite in
numerosi altri Paesi. "Un progetto fondamentale nel quadro di
internazionalizzazione della Fiat di cui essere orgogliosi", ha
sottolineato Renzo Porro, già direttore Ingegneria Veicoli Fiat
e fondatore di "CAReGIVER", che ha l'obiettivo di sensibilizzare
appassionati e cittadini verso una riflessione consapevole e
informata sui grandi temi che ruotano attorno alla mobilità.
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