Comunità cinese molto attiva
nell'uso dello spazio pubblico, soprattutto per attivita legate
al movimento e alla salute, comunità nordafricane portatrici di
un patrimonio culturale che ha arricchito la scena torinese,
"offrendo nuove prospettive che meriterebbero più attenzione", e
comunità originarie dell'Asia meridionale caratterizzate da una
crescente ricerca di nuovi spazi per attività artistiche,
culturali e sportive. Sono i primi elementi emersi dalla ricerca
sul patrimonio culturale immateriale delle comunità asiatiche e
nord-africane inserite nel tessuto torinese condotta nell'ambito
di 'Fiumi di culture. Affluenze - Influenze - Confluenze'.
Il progetto, sostenuto dalla Città e con capofila Vol.To,
mira a promuovere il dialogo interculturale, attraverso il
coinvolgimento e la partecipazione attiva delle organizzazioni
di comunità straniere a Torino.
I risultati della ricerca sono stati illustrati oggi insieme
ad alcune delle iniziative del progetto, come la mappatura delle
associazioni sul territorio, un calendario di eventi
interculturali che si apre con il Capodanno cinese e il nuovo
sito Internet di 'Fiumi di culture'.
Presentati anche i vincitori della call per collettivi
artistici 'Zeugma' e il patto di collaborazione fra Città e
Fondazione Amendola per la gestione del giardino pubblico
Giorgio Amendola, in Barriera di Milano. "Questo progetto ha un
obiettivo semplice - sottolinea l'assessora alla Rigenerazione
urbana, Carlotta Salerno - conoscere l'altro e capire che è
qualcuno in cui rivedersi. Perché ciò che conosci ti fa meno
paura, se conosci ti rendi conto che hai più elementi che ti
accomunano all'altro che quelli che ti dividono. E in questo
rientra anche la rigenerazione urbana - aggiunge - che è quando
la capacità della comunità è tale da incidere sul territorio per
prendersene cura quotidianamente".
Un progetto, conclude la vicepresidente di Vol.To, Maria
Luisa Reviglio, "che attiva una partecipazione sentita delle
comunità straniere e valorizza non solo le loro storie e
tradizioni ma anche le nostre".
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